Quella che viene proposta in questo libro non è la storia di una concezione dell’amicizia che è nata nell’età antica ed è sopravvissuta sino all’età moderna, ma l’analisi di varie tipologie di amicizia antiche e moderne a cui sono state attribuite diverse funzioni politiche. Porre l’accento sull’irriducibile pluralità dell’amicizia consente di raggiungere due obiettivi teorici fondamentali. Da un lato, è possibile sgombrare il campo da ogni facile contrapposizione tra l’amicizia politica degli Antichi e quella impolitica dei Moderni, combattendo un luogo comune che il fiorire dei friendship studies non è ancora riuscito a sfatare. Dall’altro lato, è possibile evitare l’equivoco, alimentato dall’influenza di Politiques de l’amitié di Jacques Derrida, per cui si assume che l’amicizia possa essere una relazione politica soltanto se è il fondamento, o il modello, dei legami sociali. Questa è una, non la sola, idea di amicizia politica. È l’idea di Aristotele e, in parte, di Rousseau, ma non quella di Plutarco e di Cicerone, di Machiavelli e di Montaigne, di Bacone e di Hobbes. Esaminando le conce - zioni dell’amicizia elaborate da questi autori, e mostrando quanto siano diverse tra loro, viene gettata nuova luce sulle ragioni per cui l’amicizia è diventata una relazione di natura prevalentemente privata tra il Cinquecento e il Settecento, ma anche sui motivi per cui essa è ritornata al centro del dibattitto filosofico-politico degli ultimi decenni.
Le amicizie degli Antichi e dei Moderni / A.A. Ceron. - [s.l] : ETS, 2020. - ISBN 9788846758316. (POLIS. ANTROPOLOGIA FILOSOFICA E TEORIA POLITICA)
Le amicizie degli Antichi e dei Moderni
A.A. Ceron
2020
Abstract
Quella che viene proposta in questo libro non è la storia di una concezione dell’amicizia che è nata nell’età antica ed è sopravvissuta sino all’età moderna, ma l’analisi di varie tipologie di amicizia antiche e moderne a cui sono state attribuite diverse funzioni politiche. Porre l’accento sull’irriducibile pluralità dell’amicizia consente di raggiungere due obiettivi teorici fondamentali. Da un lato, è possibile sgombrare il campo da ogni facile contrapposizione tra l’amicizia politica degli Antichi e quella impolitica dei Moderni, combattendo un luogo comune che il fiorire dei friendship studies non è ancora riuscito a sfatare. Dall’altro lato, è possibile evitare l’equivoco, alimentato dall’influenza di Politiques de l’amitié di Jacques Derrida, per cui si assume che l’amicizia possa essere una relazione politica soltanto se è il fondamento, o il modello, dei legami sociali. Questa è una, non la sola, idea di amicizia politica. È l’idea di Aristotele e, in parte, di Rousseau, ma non quella di Plutarco e di Cicerone, di Machiavelli e di Montaigne, di Bacone e di Hobbes. Esaminando le conce - zioni dell’amicizia elaborate da questi autori, e mostrando quanto siano diverse tra loro, viene gettata nuova luce sulle ragioni per cui l’amicizia è diventata una relazione di natura prevalentemente privata tra il Cinquecento e il Settecento, ma anche sui motivi per cui essa è ritornata al centro del dibattitto filosofico-politico degli ultimi decenni.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Ceron.leamicizie2020.def.pdf
accesso riservato
Tipologia:
Publisher's version/PDF
Dimensione
7.69 MB
Formato
Adobe PDF
|
7.69 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.