Il profilo che emerge dalla biografia di Villa e dall’esame della sua non vasta produzione è quello di un «modellatore eccellente e creatore di simpatici gruppi» (A. De Gubernatis, 1889), uno «scultore di buona tecnica» (V. Vicario, 1994, p. 1097) che preferì inserirsi nel solco della più rassicurante produzione commerciale, assai fortunata all’epoca per gli esponenti della Scuola di Milano. È stato rilevato (M. L. Necchi Villa della Silva, 1991-92, pp. 207ss.) che la scelta di rivolgersi all’insegnamento scapigliato di Tabacchi potrebbe spiegarsi col fatto che i due si conoscessero sin dal soggiorno dello scultore lombardo a Roma (1860). Tale frequentazione, innestandosi sul precedente e poco documentato alunnato romano con il canoviano Tadolini, consolidò in Villa l’attitudine al marmo, che tradì solo in rari casi per il bronzo. Dal 1881 al 1886 Villa accolse nel suo studio, per un periodo di apprendistato, il giovane Adolfo Wildt (1868-1931), destinato a perpetuare questa innata predilezione per la lavorazione del marmo.

Villa, Federico Gaetano / M. Cavenago - In: Dizionario Biografico degli Italiani. 99Prima edizione. - Roma : Istituto della Enciclopedia Italiana, 2020. - ISBN 9788812000326. - pp. 291-294

Villa, Federico Gaetano

M. Cavenago
2020

Abstract

Il profilo che emerge dalla biografia di Villa e dall’esame della sua non vasta produzione è quello di un «modellatore eccellente e creatore di simpatici gruppi» (A. De Gubernatis, 1889), uno «scultore di buona tecnica» (V. Vicario, 1994, p. 1097) che preferì inserirsi nel solco della più rassicurante produzione commerciale, assai fortunata all’epoca per gli esponenti della Scuola di Milano. È stato rilevato (M. L. Necchi Villa della Silva, 1991-92, pp. 207ss.) che la scelta di rivolgersi all’insegnamento scapigliato di Tabacchi potrebbe spiegarsi col fatto che i due si conoscessero sin dal soggiorno dello scultore lombardo a Roma (1860). Tale frequentazione, innestandosi sul precedente e poco documentato alunnato romano con il canoviano Tadolini, consolidò in Villa l’attitudine al marmo, che tradì solo in rari casi per il bronzo. Dal 1881 al 1886 Villa accolse nel suo studio, per un periodo di apprendistato, il giovane Adolfo Wildt (1868-1931), destinato a perpetuare questa innata predilezione per la lavorazione del marmo.
scultura; Milano; Brera
Settore L-ART/03 - Storia dell'Arte Contemporanea
2020
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