Il caso della nave Alan Kurdi : profili di diritto penale e internazionale in punto di omessa assegnazione di un porto sicuro

Il contributo esamina i profili di diritto penale e internazionale della vicenda della nave Alan Kurdi della ONG Sea Eye, battente bandiera tedesca, che aveva soccorso un gruppo di persone a bordo di un gommone in difficoltà in area SAR libica e subito dopo aveva richiesto (invano) alle autorità marittime italiane il permesso di attraccare in un porto della Penisola. In particolare, si analizza il decreto con il quale il Collegio per i reati ministeriali presso il Tribunale di Roma ha disposto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti del Ministro dell’Interno pro tempore e del suo Capo di Gabinetto, in relazione ai reati di rifiuto di atti d’ufficio (art. 328, comma 1 c.p.), abuso d’ufficio (art. 323 c.p.) e omissione di soccorso in mare (art. 1113 cod. nav.). Gli autori ricostruiscono la normativa internazionale applicabile a fronte della richiesta di assegnazione di un porto sicuro, formulando nelle conclusioni alcune riserve sui contenuti del provvedimento.