Il capitolo si propone un duplice scopo. Il primo è (ri)partire dalla definizione del concetto di “secondo welfare” per richiamarne gli elementi distintivi, l’evoluzione e il nesso con il welfare più tradizionalmente inteso. Si prova quindi a rispondere ad alcune delle principali obiezioni che sono state mosse al concetto tanto sul piano analitico (si tratterebbe di un concetto che confonde anziché chiarire) quanto su quello normativo (“secondo welfare” come privatizzazione dei rischi su base individuale), sottolineando la rilevanza della natura processuale e collettiva dei fenomeni riconducibili al secondo welfare e rimarcando la necessità di un approccio allo stesso tempo critico e pragmatico allo studio delle trasformazioni in corso. A partire dal riconoscimento della centralità degli attori delle sfere economica e sociale nel secondo welfare, il secondo scopo del capitolo è proporre una riflessione sul ruolo che questi stakeholder possono esercitare in qualità di corpi intermedi, reinventando e rivitalizzando le funzioni di rappresentanza che – in un contesto caratterizzato da una crescente disintermediazione – in questi anni sono andate indebolendosi. È all’interno di questa cornice interpretativa che si collocano i diversi contributi di cui si compone il Rapporto, la cui struttura è delineata nella sezione conclusiva del capitolo.
Un rinnovato protagonismo per stakeholder e corpi intermedi? : Il secondo welfare, tra evoluzioni concettuali e sviluppi empirici / F. Maino, F. Razetti - In: Nuove alleanze per un welfare che cambia : quarto rapporto sul secondo welfare in Italia 2019 / [a cura di] F. Maino, M. Ferrera. - Prima edizione. - Torino : Giappichelli, 2019 Nov. - ISBN 9788892131293. - pp. 23-47
Un rinnovato protagonismo per stakeholder e corpi intermedi? : Il secondo welfare, tra evoluzioni concettuali e sviluppi empirici
F. Maino
Primo
;F. Razetti
Secondo
2019
Abstract
Il capitolo si propone un duplice scopo. Il primo è (ri)partire dalla definizione del concetto di “secondo welfare” per richiamarne gli elementi distintivi, l’evoluzione e il nesso con il welfare più tradizionalmente inteso. Si prova quindi a rispondere ad alcune delle principali obiezioni che sono state mosse al concetto tanto sul piano analitico (si tratterebbe di un concetto che confonde anziché chiarire) quanto su quello normativo (“secondo welfare” come privatizzazione dei rischi su base individuale), sottolineando la rilevanza della natura processuale e collettiva dei fenomeni riconducibili al secondo welfare e rimarcando la necessità di un approccio allo stesso tempo critico e pragmatico allo studio delle trasformazioni in corso. A partire dal riconoscimento della centralità degli attori delle sfere economica e sociale nel secondo welfare, il secondo scopo del capitolo è proporre una riflessione sul ruolo che questi stakeholder possono esercitare in qualità di corpi intermedi, reinventando e rivitalizzando le funzioni di rappresentanza che – in un contesto caratterizzato da una crescente disintermediazione – in questi anni sono andate indebolendosi. È all’interno di questa cornice interpretativa che si collocano i diversi contributi di cui si compone il Rapporto, la cui struttura è delineata nella sezione conclusiva del capitolo.File | Dimensione | Formato | |
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