This paper aims at verifying if the traditional distinction between laws, regulations, general administrative acts and administrative decisions is an adequate framework in order to represent the existing sources of administrative law. The use of substantial standards (general and abstract nature and innovation) is not able to give uniform and definite answers. The form is also so flexible to admit an impossible figure as the non regulative decree. Moreover the same juridical act can concurrently assume an inconsistent multiplicity of nomenclatures, as it includes rules, general and particular administrative provisions at the same time. Notwithstanding the volubility of the classification it must be stressed the distinction between the general rulemaking and the particular adjudication in single cases. When the provisions get closer to rulemaking, the rules of law invalidity must be applied, when the provisions get closer to adjudication, the rules of administrative decision invalidity must be applied.

Il presente saggio intende verificare se la tradizionale distinzione tra atti legislativi, atti regolamentari, atti amministrativi generali e atti amministrativi puntuali rappresenti uno schema ordinatorio adeguato rispetto alla realtà delle fonti del diritto amministrativo. L’applicazione di criteri distintivi sostanziali (generalità, astrattezza e novità) non è in grado di fornire risposte uniformi e certi, mentre la forma si è rivelata duttile al punto tale da consentire la creazione di una figura impossibile come il decreto non regolamentare. Inoltre uno stesso atto giuridico è suscettibile di possedere simultaneamente una pluralità contraddittoria di qualificazioni, potendo contenere prescrizioni normative, amministrative generali e amministrative puntuali al tempo stesso. Di fronte alla volubilità delle qualificazioni, continua ad essere importante mantenere viva la distinzione tra il previo disporre in generale e in astratto e il concreto provvedere nei singoli casi particolari. Quanto più le prescrizioni dettate dall’amministrazione si avvicinano alla sfera del disporre tipico della norma, tanto più deve farsi sentire la vis attractiva del regime di validità della legge; quanto più le prescrizioni si avvicinano alla sfera del provvedere, tanto più deve essere forte la vis attractiva del regime di validità del provvedimento amministrativo.

Qualificazione e regime giuridico degli atti amministrativi generali / M.M. Ramajoli, B. Tonoletti. - In: DIRITTO AMMINISTRATIVO. - ISSN 1720-4526. - 21:1-2(2013), pp. 53-115.

Qualificazione e regime giuridico degli atti amministrativi generali

M.M. Ramajoli;
2013

Abstract

This paper aims at verifying if the traditional distinction between laws, regulations, general administrative acts and administrative decisions is an adequate framework in order to represent the existing sources of administrative law. The use of substantial standards (general and abstract nature and innovation) is not able to give uniform and definite answers. The form is also so flexible to admit an impossible figure as the non regulative decree. Moreover the same juridical act can concurrently assume an inconsistent multiplicity of nomenclatures, as it includes rules, general and particular administrative provisions at the same time. Notwithstanding the volubility of the classification it must be stressed the distinction between the general rulemaking and the particular adjudication in single cases. When the provisions get closer to rulemaking, the rules of law invalidity must be applied, when the provisions get closer to adjudication, the rules of administrative decision invalidity must be applied.
Il presente saggio intende verificare se la tradizionale distinzione tra atti legislativi, atti regolamentari, atti amministrativi generali e atti amministrativi puntuali rappresenti uno schema ordinatorio adeguato rispetto alla realtà delle fonti del diritto amministrativo. L’applicazione di criteri distintivi sostanziali (generalità, astrattezza e novità) non è in grado di fornire risposte uniformi e certi, mentre la forma si è rivelata duttile al punto tale da consentire la creazione di una figura impossibile come il decreto non regolamentare. Inoltre uno stesso atto giuridico è suscettibile di possedere simultaneamente una pluralità contraddittoria di qualificazioni, potendo contenere prescrizioni normative, amministrative generali e amministrative puntuali al tempo stesso. Di fronte alla volubilità delle qualificazioni, continua ad essere importante mantenere viva la distinzione tra il previo disporre in generale e in astratto e il concreto provvedere nei singoli casi particolari. Quanto più le prescrizioni dettate dall’amministrazione si avvicinano alla sfera del disporre tipico della norma, tanto più deve farsi sentire la vis attractiva del regime di validità della legge; quanto più le prescrizioni si avvicinano alla sfera del provvedere, tanto più deve essere forte la vis attractiva del regime di validità del provvedimento amministrativo.
Atti amministrativi generali; Procedimento amministrativo; Giudice amministrativo; Sindacato giurisdizionale
Settore IUS/10 - Diritto Amministrativo
2013
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