All’indomani della seconda guerra mondiale i mercati del lavoro e la situazione demografica di Italia e Francia erano complementari ed entrambi i paesi scelsero di affidare alle istituzioni pubbliche la gestione dei flussi. Nonostante ciò, subito sorsero molti problemi e conflitti reciproci: Roma intendeva trattenere in Italia i lavoratori più qualificati, mentre la Francia richiedeva specialmente questi; le condizioni materiali e morali di accoglienza degli italiani in Francia erano scadenti; i mestieri messi a disposizione erano i più penosi e, specialmente nel caso del lavoro in miniera, gli italiani cercavano di sottrarsi ad essi. Soprattutto, la selezione pubblica dei migranti non permetteva a datori di lavoro e emigranti di scegliersi reciprocamente. Per tutte queste ragioni, non solo una grande massa di italiani emigrò clandestinamente, ma il numero degli espatri fu molto inferiore a quello pattuito dalle due nazioni.
Le politiche migratorie italiane e francesi dopo la Seconda guerra mondiale e la permeabilità della frontiera alpina / S. Rinauro. - In: STUDI EMIGRAZIONE. - ISSN 0039-2936. - 57:217(2020), pp. 30-47. (Intervento presentato al convegno Ciao Italia : un secolo d’immigrazione e di cultura italiana in Francia (1860-1960) tenutosi a Roma nel 2019).
Le politiche migratorie italiane e francesi dopo la Seconda guerra mondiale e la permeabilità della frontiera alpina
S. Rinauro
2020
Abstract
All’indomani della seconda guerra mondiale i mercati del lavoro e la situazione demografica di Italia e Francia erano complementari ed entrambi i paesi scelsero di affidare alle istituzioni pubbliche la gestione dei flussi. Nonostante ciò, subito sorsero molti problemi e conflitti reciproci: Roma intendeva trattenere in Italia i lavoratori più qualificati, mentre la Francia richiedeva specialmente questi; le condizioni materiali e morali di accoglienza degli italiani in Francia erano scadenti; i mestieri messi a disposizione erano i più penosi e, specialmente nel caso del lavoro in miniera, gli italiani cercavano di sottrarsi ad essi. Soprattutto, la selezione pubblica dei migranti non permetteva a datori di lavoro e emigranti di scegliersi reciprocamente. Per tutte queste ragioni, non solo una grande massa di italiani emigrò clandestinamente, ma il numero degli espatri fu molto inferiore a quello pattuito dalle due nazioni.File | Dimensione | Formato | |
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