La determinazione della frazione libera dell’antigene prostatico specifico (fPSA) è specificamente indicata nella diagnosi differenziale tra iperplasia prostatica benigna ed adenocarcinoma prostatico, qualora la concentrazione di PSA totale (tPSA) sia compresa nell’intervallo tra 4 e 10 μg/L e l’esplorazione rettale risulti negativa (1). Per valutare l’appropriatezza delle richieste di fPSA, abbiamo quindi verificato retrospettivamente la concentrazione di tPSA dei campioni pervenuti al nostro laboratorio per il dosaggio di fPSA in due periodi di tre mesi ciascuno, nel primo e nel secondo semestre 2005. Su un totale di 5773 richieste di tPSA, 2247 (38.9%) erano associate a fPSA, ma di queste solo 352 (15.7%) erano da considerarsi appropriate, mentre 1839 (81.8%) e 53 (2.5%), associate a concentrazioni di tPSA rispettivamente <4 μg/L e >10 μg/L, risultavano inappropriate. Il costo totale dei dosaggi non giustificati ammontava a C 8135 su base annua. Analizzando la provenienza delle richieste, si rilevava che, su un totale di 902 determinazioni di tPSA in pazienti ricoverati, nel 9.7% dei casi era richiesto anche il fPSA, ma solo in un quarto di questi in maniera appropriata. Nelle richieste di provenienza ambulatoriale, per un totale di 4871 tPSA, ben 2160 (44.3%) associavano fPSA. Tuttavia, solo una quota significativamente minore (n=330), pari al 15%, era richiesta per valori di tPSA compresi tra 4-10 μg/L; 1830 determinazioni di fPSA, pari ad un esborso annuo da parte del SSN (tariffa C 13.63 per test) di circa C 50.000, erano da ritenersi inutili. Dall’analisi dei nostri dati emerge quindi la necessità di interventi mirati al miglioramento dell’appropriatezza delle richieste di fPSA, soprattutto nei pazienti ambulatoriali nei quali, per un bacino di utenza come quello di un ospedale metropolitano di media grandezza, il numero di esami inappropriati è pari a circa 300 al mese. Un intervento di “autoprescrizione” del fPSA da parte del laboratorio, con un approccio tipo “reflex testing” in seguito alla determinazione del tPSA, potrebbe dimostrarsi efficace nel ridurre gli sprechi. (1) Lilja H et al. National Academy of Clinical Biochemistry Guidelines for the Use of Tumor Markers in Prostate Cancer. www.nacb.org, 2006.

Appropriatezza delle richieste di PSA libero in un servizio di Medicina di Laboratorio ospedaliero / A. Dolci, L. Scapellato, M. Panteghini. - In: BIOCHIMICA CLINICA. - ISSN 0393-0564. - 30:4(2006), pp. 362-362.

Appropriatezza delle richieste di PSA libero in un servizio di Medicina di Laboratorio ospedaliero

A. Dolci;M. Panteghini
Ultimo
2006

Abstract

La determinazione della frazione libera dell’antigene prostatico specifico (fPSA) è specificamente indicata nella diagnosi differenziale tra iperplasia prostatica benigna ed adenocarcinoma prostatico, qualora la concentrazione di PSA totale (tPSA) sia compresa nell’intervallo tra 4 e 10 μg/L e l’esplorazione rettale risulti negativa (1). Per valutare l’appropriatezza delle richieste di fPSA, abbiamo quindi verificato retrospettivamente la concentrazione di tPSA dei campioni pervenuti al nostro laboratorio per il dosaggio di fPSA in due periodi di tre mesi ciascuno, nel primo e nel secondo semestre 2005. Su un totale di 5773 richieste di tPSA, 2247 (38.9%) erano associate a fPSA, ma di queste solo 352 (15.7%) erano da considerarsi appropriate, mentre 1839 (81.8%) e 53 (2.5%), associate a concentrazioni di tPSA rispettivamente <4 μg/L e >10 μg/L, risultavano inappropriate. Il costo totale dei dosaggi non giustificati ammontava a C 8135 su base annua. Analizzando la provenienza delle richieste, si rilevava che, su un totale di 902 determinazioni di tPSA in pazienti ricoverati, nel 9.7% dei casi era richiesto anche il fPSA, ma solo in un quarto di questi in maniera appropriata. Nelle richieste di provenienza ambulatoriale, per un totale di 4871 tPSA, ben 2160 (44.3%) associavano fPSA. Tuttavia, solo una quota significativamente minore (n=330), pari al 15%, era richiesta per valori di tPSA compresi tra 4-10 μg/L; 1830 determinazioni di fPSA, pari ad un esborso annuo da parte del SSN (tariffa C 13.63 per test) di circa C 50.000, erano da ritenersi inutili. Dall’analisi dei nostri dati emerge quindi la necessità di interventi mirati al miglioramento dell’appropriatezza delle richieste di fPSA, soprattutto nei pazienti ambulatoriali nei quali, per un bacino di utenza come quello di un ospedale metropolitano di media grandezza, il numero di esami inappropriati è pari a circa 300 al mese. Un intervento di “autoprescrizione” del fPSA da parte del laboratorio, con un approccio tipo “reflex testing” in seguito alla determinazione del tPSA, potrebbe dimostrarsi efficace nel ridurre gli sprechi. (1) Lilja H et al. National Academy of Clinical Biochemistry Guidelines for the Use of Tumor Markers in Prostate Cancer. www.nacb.org, 2006.
Settore BIO/12 - Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica
2006
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