Aim of this chapter is to try to find an answer to these two questions: a brain anomaly could be considered enough to explain a criminal behaviour and, if so, would it be possible to “measure evil”? More questions have yet to be done: what kind of relationship exists between mind, body and behaviours, in the light of neuroscience? How neuroscience, and its latest developments, could interface with longtime notions like criminology, imputability, predictivity in social dangerousness? Several arguments are here reviewed, starting with hard deterministics’opinions, until purely metaphysics assumptions, passing through the ideas of the most philosophically skilled neuroscientists. The ability to proceed with “juicio” is necessary: an expert survey is here described to prove it. Moreover, saying that a facility itself can’t be sufficientto achieve a goal, it’s notthesame as saying that facility isn’t valuable, nor it should not be used.

Il lavoro parte dalla domanda se sia sufficiente un’anomalia nel cervello di una persona per spiegare il suo gesto delittuoso, e, se lo è, come sia possibile “misurare il male”. Ma le domande che si pongono sono anche altre: sempre alla luce delle neuroscienze, qual è il rappor-to tra mente, corpo, cervello e azioni? Come accogliere le neuroscienze al tavolo in cui siedono già da tempo la criminologia, la valutazione dell’imputabilità, i giudizi di predittività sulla pericolosità sociale? Diverse sono le argomentazioni passate in rassegna, dalle opinioni dei deterministi hard, fino alle ipotesi più squisitamente metafisiche avanzate nel corso del tempo, passando per quelle dei neuroscienziati più filosoficamente accorti. La capacità di procede con “juicio” è necessaria: a dimostrarlo è un caso peritale. Peraltro, lo si ribadisce con forza in tempi in cui le figure degli “esperti” sono in discredito, il fatto che si dica che uno strumento possa da solo non bastare per arrivare ad un fine, non equivale a dire che tale strumento non sia valido, né tanto meno che questo non debba essere utilizzato.

Il ruolo delle neuroscienze in relazione alla imputabilità e ai giudizi di predittività / I. Merzagora. - In: DIRITTO PENALE E PROCESSO. - ISSN 1591-5611. - (2020), pp. 1-10.

Il ruolo delle neuroscienze in relazione alla imputabilità e ai giudizi di predittività

I. Merzagora
2020

Abstract

Aim of this chapter is to try to find an answer to these two questions: a brain anomaly could be considered enough to explain a criminal behaviour and, if so, would it be possible to “measure evil”? More questions have yet to be done: what kind of relationship exists between mind, body and behaviours, in the light of neuroscience? How neuroscience, and its latest developments, could interface with longtime notions like criminology, imputability, predictivity in social dangerousness? Several arguments are here reviewed, starting with hard deterministics’opinions, until purely metaphysics assumptions, passing through the ideas of the most philosophically skilled neuroscientists. The ability to proceed with “juicio” is necessary: an expert survey is here described to prove it. Moreover, saying that a facility itself can’t be sufficientto achieve a goal, it’s notthesame as saying that facility isn’t valuable, nor it should not be used.
Il lavoro parte dalla domanda se sia sufficiente un’anomalia nel cervello di una persona per spiegare il suo gesto delittuoso, e, se lo è, come sia possibile “misurare il male”. Ma le domande che si pongono sono anche altre: sempre alla luce delle neuroscienze, qual è il rappor-to tra mente, corpo, cervello e azioni? Come accogliere le neuroscienze al tavolo in cui siedono già da tempo la criminologia, la valutazione dell’imputabilità, i giudizi di predittività sulla pericolosità sociale? Diverse sono le argomentazioni passate in rassegna, dalle opinioni dei deterministi hard, fino alle ipotesi più squisitamente metafisiche avanzate nel corso del tempo, passando per quelle dei neuroscienziati più filosoficamente accorti. La capacità di procede con “juicio” è necessaria: a dimostrarlo è un caso peritale. Peraltro, lo si ribadisce con forza in tempi in cui le figure degli “esperti” sono in discredito, il fatto che si dica che uno strumento possa da solo non bastare per arrivare ad un fine, non equivale a dire che tale strumento non sia valido, né tanto meno che questo non debba essere utilizzato.
imputabilità; pericolosità sociale; neuroscienze
Settore MED/43 - Medicina Legale
2020
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