La formazione ricevuta negli studi privati di Magni e Strazza, più che alla scuola di Cacciatori o Sangiorgio, determinò in Tabacchi lo sviluppo di una linea stilistica presto improntata al romanticismo storico, dove prevalgono l’accurata descrizione dei costumi, il gusto pittorico per il modellato e una calibrata attenzione alla resa naturalistica degli effetti di luce. Sotto questo aspetto pare risentire dell’esempio determinante di Vela, dal quale ricevette il testimone alla cattedra torinese, dove ebbe modo di dimostrare attraverso una guida accorta ma salda di saper condurre i suoi molti allievi verso i nuovi esiti del gusto internazionale di fine secolo, restando sostanzialmente estraneo alle crescenti istanze del verismo sociale e aprendo timidamente ad alcuni aspetti di trattamento delle superfici tipici del rinnovamento «scapigliato». Fra i suoi allievi figurano Giacomo Ginotti, Luigi Belli, Davide Calandra, Pietro Canonica, Edoardo Rubino, Cesare Reduzzi, Emilio Quadrelli e, per un breve periodo, Leonardo Bistolfi. I materiali dello studio torinese di Tabacchi, rimasti a lungo presso gli eredi nella villa dello scultore Ganna, alla fine degli anni Novanta del Novecento furono acquisiti dal Comune di Gorla Maggiore che, di concerto con la Fondazione Torre Colombera, ha destinato un’ala della ristrutturanda sede municipale (palazzo Terzaghi) alla Gispoteca intitolata allo scultore.

Tabacchi, Odoardo / M. Cavenago - In: Dizionario biografico degli italiani. 94: Stampa-TarantelliPrima edizione. - Roma : Istituto della Enciclopedia italiana, 2019. - ISBN 9788812000326. [10.7393/DBIOL-107]

Tabacchi, Odoardo

M. Cavenago
2019

Abstract

La formazione ricevuta negli studi privati di Magni e Strazza, più che alla scuola di Cacciatori o Sangiorgio, determinò in Tabacchi lo sviluppo di una linea stilistica presto improntata al romanticismo storico, dove prevalgono l’accurata descrizione dei costumi, il gusto pittorico per il modellato e una calibrata attenzione alla resa naturalistica degli effetti di luce. Sotto questo aspetto pare risentire dell’esempio determinante di Vela, dal quale ricevette il testimone alla cattedra torinese, dove ebbe modo di dimostrare attraverso una guida accorta ma salda di saper condurre i suoi molti allievi verso i nuovi esiti del gusto internazionale di fine secolo, restando sostanzialmente estraneo alle crescenti istanze del verismo sociale e aprendo timidamente ad alcuni aspetti di trattamento delle superfici tipici del rinnovamento «scapigliato». Fra i suoi allievi figurano Giacomo Ginotti, Luigi Belli, Davide Calandra, Pietro Canonica, Edoardo Rubino, Cesare Reduzzi, Emilio Quadrelli e, per un breve periodo, Leonardo Bistolfi. I materiali dello studio torinese di Tabacchi, rimasti a lungo presso gli eredi nella villa dello scultore Ganna, alla fine degli anni Novanta del Novecento furono acquisiti dal Comune di Gorla Maggiore che, di concerto con la Fondazione Torre Colombera, ha destinato un’ala della ristrutturanda sede municipale (palazzo Terzaghi) alla Gispoteca intitolata allo scultore.
scultura; Milano; Brera; Torino; Albertina
Settore L-ART/03 - Storia dell'Arte Contemporanea
2019
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