Ogni inspirazione “tranquilla” porta nelle nostre vie respiratore tra i 300 e i 500 ml d'aria. Di questa quantità una parte si ferma nelle vie aeree (naso, trachea, bronchi e bronchioli terminali) mentre circa 150-300 ml raggiungono la membrana alveolare, nei nostri polmoni. Qui si verifica lo scambio di gas: viene assorbito l’ossigeno e rilasciata l’anidride carbonica. Durante l'esercizio fisico, poiché la necessità di ottenere ossigeno e di eliminare anidride carbonica è maggiore, la ventilazione aumenta. Accade così che la frequenza dei nostri respiri, circa 15 al minuto quando siamo a riposo, arrivi in fase di esercizio a 40-60 atti al minuto, e la quantità di aria che entra ed esce dai polmoni a ogni atto respiratorio, triplichi il proprio volume corrente. Questo porta la ventilazione polmonare a molte decine di litri di aria. Va sottolineato inoltre che durante un esercizio prolungato, in genere, la respirazione è orale e non nasale, perciò l'aria che raggiunge le vie respiratorie basse, come bronchioli ed alveoli, sarà più fredda e soprattutto meno filtrata a causa del percorso più breve che compie per arrivare a destinazione. Nella presente relazione sono descritte le caratteristiche della ventilazione a riposo e durante esercizio fisico, nel soggetto sano e patologico.

Ventilazione ed esercizio (normale e patologico) / C. Vignati. ((Intervento presentato al 22. convegno Il Test da Sforzo Cardiopolmonare (CPET) : sempre più uno strumento clinico multidisciplinare : corso teorico-pratico tenutosi a Milano nel 2019.

Ventilazione ed esercizio (normale e patologico)

C. Vignati
2019

Abstract

Ogni inspirazione “tranquilla” porta nelle nostre vie respiratore tra i 300 e i 500 ml d'aria. Di questa quantità una parte si ferma nelle vie aeree (naso, trachea, bronchi e bronchioli terminali) mentre circa 150-300 ml raggiungono la membrana alveolare, nei nostri polmoni. Qui si verifica lo scambio di gas: viene assorbito l’ossigeno e rilasciata l’anidride carbonica. Durante l'esercizio fisico, poiché la necessità di ottenere ossigeno e di eliminare anidride carbonica è maggiore, la ventilazione aumenta. Accade così che la frequenza dei nostri respiri, circa 15 al minuto quando siamo a riposo, arrivi in fase di esercizio a 40-60 atti al minuto, e la quantità di aria che entra ed esce dai polmoni a ogni atto respiratorio, triplichi il proprio volume corrente. Questo porta la ventilazione polmonare a molte decine di litri di aria. Va sottolineato inoltre che durante un esercizio prolungato, in genere, la respirazione è orale e non nasale, perciò l'aria che raggiunge le vie respiratorie basse, come bronchioli ed alveoli, sarà più fredda e soprattutto meno filtrata a causa del percorso più breve che compie per arrivare a destinazione. Nella presente relazione sono descritte le caratteristiche della ventilazione a riposo e durante esercizio fisico, nel soggetto sano e patologico.
6-mag-2019
Settore MED/11 - Malattie dell'Apparato Cardiovascolare
Settore MED/10 - Malattie dell'Apparato Respiratorio
Centro Cardiologico Monzino
Ventilazione ed esercizio (normale e patologico) / C. Vignati. ((Intervento presentato al 22. convegno Il Test da Sforzo Cardiopolmonare (CPET) : sempre più uno strumento clinico multidisciplinare : corso teorico-pratico tenutosi a Milano nel 2019.
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