Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un progressivo cambiamento delle caratteristiche dei pazienti che afferiscono agli ambulatori soprattutto in termini di complessità clinica e di nuovi fattori di rischio cardiovascolare. Di conseguenza, il paziente cosiddetto “ad alto rischio” non è più appannaggio unicamente della gestione intraospedaliera. Le malattie cardiovascolari spesso sono diretta od indiretta conseguenza di altre patologie apparentemente lontane dall’universo cardiologico. Alterazioni del quadro glicometabolico e lipidico costituiscono un fattore di rischio che il cardiologo non può più sottovalutare, così come la disfunzione renale risulta essere alla base di vere e proprie sindromi cardiorenali. Quadro marziale e metabolismo dell’acido urico con iperuricemia con e senza deposito di urato rappresentano ulteriori importanti fattori da prendere in considerazione nella gestione del paziente cardiologico. Infine, nuove terapie farmacologiche necessitano di particolare attenzione in termini di rapporto rischio/beneficio. In questa giornata i relatori, esperti nei diversi ambiti, tratteranno alcune di queste situazioni particolari che sempre più frequentemente si presentano al cardiologo. Per ogni singolo tema dopo un iniziale inquadramento clinico verranno esaminati i principali aspetti gestionali e terapeutici.
Iposideremia : ruolo patogeno / C. Vignati. ((Intervento presentato al convegno High risk ambulatory patient tenutosi a Milano nel 2018.
Iposideremia : ruolo patogeno
C. Vignati
2018
Abstract
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un progressivo cambiamento delle caratteristiche dei pazienti che afferiscono agli ambulatori soprattutto in termini di complessità clinica e di nuovi fattori di rischio cardiovascolare. Di conseguenza, il paziente cosiddetto “ad alto rischio” non è più appannaggio unicamente della gestione intraospedaliera. Le malattie cardiovascolari spesso sono diretta od indiretta conseguenza di altre patologie apparentemente lontane dall’universo cardiologico. Alterazioni del quadro glicometabolico e lipidico costituiscono un fattore di rischio che il cardiologo non può più sottovalutare, così come la disfunzione renale risulta essere alla base di vere e proprie sindromi cardiorenali. Quadro marziale e metabolismo dell’acido urico con iperuricemia con e senza deposito di urato rappresentano ulteriori importanti fattori da prendere in considerazione nella gestione del paziente cardiologico. Infine, nuove terapie farmacologiche necessitano di particolare attenzione in termini di rapporto rischio/beneficio. In questa giornata i relatori, esperti nei diversi ambiti, tratteranno alcune di queste situazioni particolari che sempre più frequentemente si presentano al cardiologo. Per ogni singolo tema dopo un iniziale inquadramento clinico verranno esaminati i principali aspetti gestionali e terapeutici.Pubblicazioni consigliate
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