Benchè infatti il terzo Reich, ed in particolare Hitler, si sia posto in netto contrasto con il mondo culturale delle avanguardie, da lui ritenuta una beffa culturale quale arte sostanzialmente degenerata, la sua maniacale passione per il collezionismo è nota. Questa brama, in affiancamento all'applicazione delle leggi razziali, fu all'origine del processo di creazione dell'ERR (Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg), volta a studiare e, ufficialmente poi eliminare, ogni forma d'arte contraria al regime. Ben presto, però, la mole del materiale sequestrato e da sottoporre al vaglio dell'autorità, che aveva giustificato la nascita del comparto guidato da Alfred Rosenberg, portò le operazioni in tutta Europa, assumendo dimensioni inimmagibinabili con l'occupazione di Parigi nel 1940. Si calcola che tra il '40 e il '44 in Europa vennero sottratti circa 5 milioni di pezzi, solo in parte restituiti dopo la fine della guerra per evidente difficoltà pratiche e giuridiche, determinando gli Stati ad esporle nei propri musei nazionali . Fra questi spicca, per la sua peculiarità il caso della Francia cui il testo presentato si rivolge. Qui, da quasi 70 anni lo Stato è impegnato a rintracciare le opere 'sottratte' al punto da creare un progetto apposito (Matteoli) per poter archiviare, catalogare e stabilire l'origine giudica delle stesse così da facilitarne la restituzione. Il Louvre vanta una specifica sezione espositiva, ma in Francia furono razziati 100mila oggetti (stima approssimata per difetto) di cui solo il 60% è stato riallocato presso i proprietari. La Commissione d'indemnisation des victimes de spoliations (CIVIS) ha lo scopo di provvedere in tal senso e l'MNR ha individuato anche gli strumenti giuridici per poter procedere.
Bellezza senza pace: il linguaggio dell'arte testimone d'accusa nella cultura dell'odio del Terzo Reich / S.V. Parini. ((Intervento presentato al convegno Il linguaggio dell'odio fra memoria e attualità tenutosi a Milano nel 2020.
Bellezza senza pace: il linguaggio dell'arte testimone d'accusa nella cultura dell'odio del Terzo Reich
S.V. Parini
2020
Abstract
Benchè infatti il terzo Reich, ed in particolare Hitler, si sia posto in netto contrasto con il mondo culturale delle avanguardie, da lui ritenuta una beffa culturale quale arte sostanzialmente degenerata, la sua maniacale passione per il collezionismo è nota. Questa brama, in affiancamento all'applicazione delle leggi razziali, fu all'origine del processo di creazione dell'ERR (Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg), volta a studiare e, ufficialmente poi eliminare, ogni forma d'arte contraria al regime. Ben presto, però, la mole del materiale sequestrato e da sottoporre al vaglio dell'autorità, che aveva giustificato la nascita del comparto guidato da Alfred Rosenberg, portò le operazioni in tutta Europa, assumendo dimensioni inimmagibinabili con l'occupazione di Parigi nel 1940. Si calcola che tra il '40 e il '44 in Europa vennero sottratti circa 5 milioni di pezzi, solo in parte restituiti dopo la fine della guerra per evidente difficoltà pratiche e giuridiche, determinando gli Stati ad esporle nei propri musei nazionali . Fra questi spicca, per la sua peculiarità il caso della Francia cui il testo presentato si rivolge. Qui, da quasi 70 anni lo Stato è impegnato a rintracciare le opere 'sottratte' al punto da creare un progetto apposito (Matteoli) per poter archiviare, catalogare e stabilire l'origine giudica delle stesse così da facilitarne la restituzione. Il Louvre vanta una specifica sezione espositiva, ma in Francia furono razziati 100mila oggetti (stima approssimata per difetto) di cui solo il 60% è stato riallocato presso i proprietari. La Commissione d'indemnisation des victimes de spoliations (CIVIS) ha lo scopo di provvedere in tal senso e l'MNR ha individuato anche gli strumenti giuridici per poter procedere.Pubblicazioni consigliate
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