Il contributo si propone di avanzare alcune proposte di risistematizzazione del diritto ecclesiastico italiano al fine di rendere sia il quadro di riferimento maggiormente conforme alle direttive costituzionali, sia nel suo complesso sia nelle sue diverse articolazioni. Lo spunto è fornito dalle recenti proposte di "legge generale sulla libertà religiosa", finalizzate ad introdurre una disciplina comune del fattore religioso indifferenziato che sostituisca l''obsoleta (e per certi versi incostituzionale) legge sui culti ammessi del 1929. L''analisi si sofferma su quelli che dovrebbero essere i contenuti indefettibili e gli scopi di una eventuale futura legge generale, specialmente alla luce della necessità di garantire a tutte le confessioni religiose una "uguale libertà" ai sensi dell''art. 8.1 Cost. e di rispettare il principio supremo di laicità dello Stato, quale enucleato e definito nei suoi "riflessi" dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. In particolare, l''autore si sofferma su alcune tematiche di particolare rilevanza sia alla luce della eventuale revisione della legge sui culti ammessi, sia al fine di realizzare quella "uguaglianza nella libertà" che in molti settori dell''ordinamento italiano è ancora di là da venire: sono analizzati, sotto questo profilo, la disciplina del matrimonio religioso, l''ordinamento radiotelevisivo e la regolamentazione dell''edilizia di culto.
Perché temere una disciplina della libertà religiosa conforme a Costituzione? / G. Casuscelli. - In: IL DIRITTO ECCLESIASTICO. - ISSN 1128-7772. - 2007:3-4(2009), pp. 21-44.
Perché temere una disciplina della libertà religiosa conforme a Costituzione?
G. CasuscelliPrimo
2009
Abstract
Il contributo si propone di avanzare alcune proposte di risistematizzazione del diritto ecclesiastico italiano al fine di rendere sia il quadro di riferimento maggiormente conforme alle direttive costituzionali, sia nel suo complesso sia nelle sue diverse articolazioni. Lo spunto è fornito dalle recenti proposte di "legge generale sulla libertà religiosa", finalizzate ad introdurre una disciplina comune del fattore religioso indifferenziato che sostituisca l''obsoleta (e per certi versi incostituzionale) legge sui culti ammessi del 1929. L''analisi si sofferma su quelli che dovrebbero essere i contenuti indefettibili e gli scopi di una eventuale futura legge generale, specialmente alla luce della necessità di garantire a tutte le confessioni religiose una "uguale libertà" ai sensi dell''art. 8.1 Cost. e di rispettare il principio supremo di laicità dello Stato, quale enucleato e definito nei suoi "riflessi" dalla giurisprudenza della Corte costituzionale. In particolare, l''autore si sofferma su alcune tematiche di particolare rilevanza sia alla luce della eventuale revisione della legge sui culti ammessi, sia al fine di realizzare quella "uguaglianza nella libertà" che in molti settori dell''ordinamento italiano è ancora di là da venire: sono analizzati, sotto questo profilo, la disciplina del matrimonio religioso, l''ordinamento radiotelevisivo e la regolamentazione dell''edilizia di culto.Pubblicazioni consigliate
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