Dopo gli studi di Ciconte sulla storia della ’ndrangheta, le ricerche di Borzomati sul cattolicesimo calabrese e il lavoro di Grattieri e Nicaso sul rapporto tra la Chiesa e la criminalità in Calabria, ampi spazi di ricostruzione erano rimasti inesplorati sulle relazioni tra cattolicesimo e ’ndrangheta nell’area di Reggio Calabria. Il libro di Violi viene a comare un vuoto nella ricostruzione storica, soffermandosi sull’area che ha rivestito un ruolo centrale nella diffusione del fenomeno ’ndranghetista. L’autore trae spunti anche dalle riflessioni sviluppate da Dino – e più recentemente da Caliò e Ceci – sui nessi tra la sfera religiosa e “Cosa nostra”, e che hanno posto attenzione “alle contiguità e alle compromissioni, come agli attriti e ai contrasti, ma anche alle equivoche prese di distanza, tra un cattolicesimo non indistinto e una mafia che va vista nella sua pervasività sociale”.
Roberto P. Violi, Storia di un silenzio. Cattolicesimo e ’ndrangheta negli ultimi cento anni, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2017 [Recensione] / D. Saresella. - In: RICERCHE DI STORIA POLITICA. - ISSN 1120-9526. - 22:3(2019), pp. 380-380.
Roberto P. Violi, Storia di un silenzio. Cattolicesimo e ’ndrangheta negli ultimi cento anni, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2017
D. Saresella
2019
Abstract
Dopo gli studi di Ciconte sulla storia della ’ndrangheta, le ricerche di Borzomati sul cattolicesimo calabrese e il lavoro di Grattieri e Nicaso sul rapporto tra la Chiesa e la criminalità in Calabria, ampi spazi di ricostruzione erano rimasti inesplorati sulle relazioni tra cattolicesimo e ’ndrangheta nell’area di Reggio Calabria. Il libro di Violi viene a comare un vuoto nella ricostruzione storica, soffermandosi sull’area che ha rivestito un ruolo centrale nella diffusione del fenomeno ’ndranghetista. L’autore trae spunti anche dalle riflessioni sviluppate da Dino – e più recentemente da Caliò e Ceci – sui nessi tra la sfera religiosa e “Cosa nostra”, e che hanno posto attenzione “alle contiguità e alle compromissioni, come agli attriti e ai contrasti, ma anche alle equivoche prese di distanza, tra un cattolicesimo non indistinto e una mafia che va vista nella sua pervasività sociale”.File | Dimensione | Formato | |
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