Segnalazione casistica: si riporta un caso ove, a seguito di blefaroplastica, si è manifestato un quadro di fascite necrotizzante che ha condotto ad effetti di rilevante gravità. Trattasi di infezione rarissima in associazione a trattamenti estetici, provocata da Streptococcus pyogenes del quale sono noti i possibili gravi effetti che, in esito a trattamenti chirurgici, possono insorgere soprattutto in sedi altamente vascolarizzate come palpebre o altre parti del viso. Nel caso in discussione l’intervento di blefaroplastica fu attuato su paziente con ptosi palpebrale bilaterale, in anestesia locale e senza profilassi antibiotico: fu eseguita sutura con punti staccati in seta e prescritto trattamento antinfiammatorio sistemico, applicazione di collirio antibiotico, medicazione con cotton-fioc ed acqua ossigenata prima della dimissione. Nei giorni successivi all’intervento si è manifestato quadro infettivo locale a rapida progressione con aspetti di cellulite presettale ed orbitaria evoluta in fascite necrotizzante perioculare con associata neurite ottica bilaterale e residua cecità bilaterale. L’agente responsabile del quadro patologico è risultato lo Streptococcus pyogenes: il quadro clinico manifestatosi ebbe come substrato ischemia e trombosi dei vasi arteriosi dei tessuti orbitari nonché necrosi assonale del nervo ottico. Conclusioni: il caso pone il problema delle indicazioni cliniche e delle linee guida della chirurgia minore a finalità estetiche. Non sussistono evidenze o condivisioni sull’utilizzo di profilassi antibiotica in casi di trattamenti consimili né esperienze che descrivano ed analizzino l’occorrenza di complicanze maggiori su casistiche controllate. Questi limiti posseggono rilevanti riverberi medico legali ed inducono ad operare affinché si sensibilizzi alla necessità di individuare, anche per pratiche chirurgiche considerate minori, un approccio scientifico coordinato e compiuto in vista della previsione di indicazioni comportamentali motivate e condivise.
Complicanze di blefaroplastica bilaterale : un rarissimo caso di sepsi da streptococcus pyogenes / A. Taborelli, S. Andreola, L.M. Crespi Bel’skij, I. Gaffuri, G. Gentile, R. Zoia. ((Intervento presentato al 39. convegno Congresso nazionale SIMLA : la medicina legale del nuovo millennio tra tradizione ed innovazione tenutosi a Ancona nel 2009.
Complicanze di blefaroplastica bilaterale : un rarissimo caso di sepsi da streptococcus pyogenes
A. TaborelliPrimo
;L.M. Crespi Bel’skij;I. Gaffuri;G. GentilePenultimo
;R. ZoiaUltimo
2009
Abstract
Segnalazione casistica: si riporta un caso ove, a seguito di blefaroplastica, si è manifestato un quadro di fascite necrotizzante che ha condotto ad effetti di rilevante gravità. Trattasi di infezione rarissima in associazione a trattamenti estetici, provocata da Streptococcus pyogenes del quale sono noti i possibili gravi effetti che, in esito a trattamenti chirurgici, possono insorgere soprattutto in sedi altamente vascolarizzate come palpebre o altre parti del viso. Nel caso in discussione l’intervento di blefaroplastica fu attuato su paziente con ptosi palpebrale bilaterale, in anestesia locale e senza profilassi antibiotico: fu eseguita sutura con punti staccati in seta e prescritto trattamento antinfiammatorio sistemico, applicazione di collirio antibiotico, medicazione con cotton-fioc ed acqua ossigenata prima della dimissione. Nei giorni successivi all’intervento si è manifestato quadro infettivo locale a rapida progressione con aspetti di cellulite presettale ed orbitaria evoluta in fascite necrotizzante perioculare con associata neurite ottica bilaterale e residua cecità bilaterale. L’agente responsabile del quadro patologico è risultato lo Streptococcus pyogenes: il quadro clinico manifestatosi ebbe come substrato ischemia e trombosi dei vasi arteriosi dei tessuti orbitari nonché necrosi assonale del nervo ottico. Conclusioni: il caso pone il problema delle indicazioni cliniche e delle linee guida della chirurgia minore a finalità estetiche. Non sussistono evidenze o condivisioni sull’utilizzo di profilassi antibiotica in casi di trattamenti consimili né esperienze che descrivano ed analizzino l’occorrenza di complicanze maggiori su casistiche controllate. Questi limiti posseggono rilevanti riverberi medico legali ed inducono ad operare affinché si sensibilizzi alla necessità di individuare, anche per pratiche chirurgiche considerate minori, un approccio scientifico coordinato e compiuto in vista della previsione di indicazioni comportamentali motivate e condivise.Pubblicazioni consigliate
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