La necessità di identificare in modo univoco e permanente gli animali domestici da reddito non è certo un problema recente. È, infatti, noto che fin dall’antichità gli allevatori procedessero alla marchiatura degli animali per identificarne la proprietà, distinguendoli da quelli selvatici e da quelli di altri allevatori. In tempi più recenti, la necessità di garantire, oltre al controllo della proprietà anche la sicurezza sanitaria e alimentare dei prodotti, nonché di automatizzare il lavoro di acquisizione, registrazione e gestione dei dati correlati all’attività zootecnica, ha portato allo sviluppo di sistemi innovativi di riconoscimento degli animali basati sulla tecnologia RFID. L’attività di ricerca ha previsto l’analisi e l’utilizzo di sistemi di identificazione elettronica degli animali basati su microchip auricolari e lettori RFID stazionari e brandeggiabili in diverse realtà zootecniche: bovini da carne (linea vacca-vitello; ingrasso; pascolo), bovini da latte e capre da latte. In totale sono stati testati 505 transponder auricolari (applicati su 107 vitelli, 268 manze/vacche, 52 bovini adulti, 78 capre in lattazione), e 4 lettori RFID (2 a varco e 2 brandeggiabili). I parametri indagati hanno riguardato: a) tempi e difficoltà di applicazione degli e-tag auricolari; b) numero di operatori necessari; c) lesioni dei padiglioni auricolari; d) manifestazioni di infastidimento degli animali postapplicazione dei transponder; e) efficienza di lettura degli e-tag con diversi reader; f) perdite di marche elettroniche entro i primi 6 mesi dall’applicazione. Le prove di campo hanno evidenziato tempi di applicazione dei tag auricolari di 20-90 sec./capo con autocattura e fino a 300 s/capo senza autocattura. In tutte le realtà indagate sono state riscontrate lesioni dei padiglioni auricolari < 3,8 %, perdite dei microchip auricolari < 1,5 % e mancate letture comprese tra lo 0 e l’1,8 % in funzione del tipo di lettore utilizzato e delle condizioni di stabulazione. Complessivamente i test effettuati hanno dimostrato l’attuabilità di una gestione aziendale basata sulla tecnologia RFID in allevamenti aventi caratteristiche produttive estremamente differenti, evidenziando un inaspettato interesse da parte del personale coinvolto.

Sistemi gestionali innovativi basati sulla tecnologia a radiofrequenza (RFID) applicabili a differenti tipologie produttive nel settore bovino e ovi-caprino / S. Nava, F.M. Tangorra, E. Beretta, M. Lazzari - In: Ricerca e innovazione nell’ingegneria dei biosistemi agro-territorialiNapoli : Doppiavoce, 2009. - ISBN 978-88-89972-13-7. (( Intervento presentato al 9. convegno Convegno Nazionale AIIA tenutosi a Ischia nel 2009.

Sistemi gestionali innovativi basati sulla tecnologia a radiofrequenza (RFID) applicabili a differenti tipologie produttive nel settore bovino e ovi-caprino

S. Nava
Primo
;
F.M. Tangorra
Secondo
;
E. Beretta
Penultimo
;
M. Lazzari
Ultimo
2009

Abstract

La necessità di identificare in modo univoco e permanente gli animali domestici da reddito non è certo un problema recente. È, infatti, noto che fin dall’antichità gli allevatori procedessero alla marchiatura degli animali per identificarne la proprietà, distinguendoli da quelli selvatici e da quelli di altri allevatori. In tempi più recenti, la necessità di garantire, oltre al controllo della proprietà anche la sicurezza sanitaria e alimentare dei prodotti, nonché di automatizzare il lavoro di acquisizione, registrazione e gestione dei dati correlati all’attività zootecnica, ha portato allo sviluppo di sistemi innovativi di riconoscimento degli animali basati sulla tecnologia RFID. L’attività di ricerca ha previsto l’analisi e l’utilizzo di sistemi di identificazione elettronica degli animali basati su microchip auricolari e lettori RFID stazionari e brandeggiabili in diverse realtà zootecniche: bovini da carne (linea vacca-vitello; ingrasso; pascolo), bovini da latte e capre da latte. In totale sono stati testati 505 transponder auricolari (applicati su 107 vitelli, 268 manze/vacche, 52 bovini adulti, 78 capre in lattazione), e 4 lettori RFID (2 a varco e 2 brandeggiabili). I parametri indagati hanno riguardato: a) tempi e difficoltà di applicazione degli e-tag auricolari; b) numero di operatori necessari; c) lesioni dei padiglioni auricolari; d) manifestazioni di infastidimento degli animali postapplicazione dei transponder; e) efficienza di lettura degli e-tag con diversi reader; f) perdite di marche elettroniche entro i primi 6 mesi dall’applicazione. Le prove di campo hanno evidenziato tempi di applicazione dei tag auricolari di 20-90 sec./capo con autocattura e fino a 300 s/capo senza autocattura. In tutte le realtà indagate sono state riscontrate lesioni dei padiglioni auricolari < 3,8 %, perdite dei microchip auricolari < 1,5 % e mancate letture comprese tra lo 0 e l’1,8 % in funzione del tipo di lettore utilizzato e delle condizioni di stabulazione. Complessivamente i test effettuati hanno dimostrato l’attuabilità di una gestione aziendale basata sulla tecnologia RFID in allevamenti aventi caratteristiche produttive estremamente differenti, evidenziando un inaspettato interesse da parte del personale coinvolto.
RFID ; e-tag ; identificazione animali
Settore AGR/09 - Meccanica Agraria
2009
Associazione Italiana Ingegneria Agraria
AIIA
http://www.aiia2009.it/CD/pdf/8-8.pdf
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