Introduzione La lesività provocata da incidenti stradali che coinvolgono frontalmente l’autovettura è ampiamente documentata nella letteratura internazionale. La biomeccanica con cui i vari distretti corporei vengono colpiti si rifà sia a un meccanismo di accelerazione/decelerazione con conseguente distrazione dei tessuti sia al traumatismo diretto di parti del corpo con componenti interni del veicolo come il cruscotto, il volante, i finestrini ed il parabrezza. Molti altre variabili sono state scoperte essere fattori di rischio per la produzione di lesioni più gravi, quali il sesso femminile, l’età, il BMI, le misure di protezione (cintura e airbag), la posizione della vittima all’interno del veicolo, la massa e la velocità del veicolo stesso (Carter et al. 2014). I traumatismi del midollo-spinale sono un’entità piuttosto rara, verificandosi solamente nello 0.2% delle vittime di incidenti stradali (Pattimore 1992); la classificazione del danno midollare inquadra le lesioni in base alla biomeccanica di produzione del danno stesso che prevede meccanismi di compressione momentanea o permanente ad opera di monconi ossei dislocati, distrazione del tessuto a seguito di improvvisi movimenti di flesso/estensione, lacerazione e transezione completa causata da frammenti ossei affilati o a meccanismi distrattivi particolarmente severi. Materiali e metodi Gli autori presentano il caso di una giovane donna vittima di incidente stradale sviluppato in due tempi: un iniziale impatto frontale contro un’altra autovettura in senso di marcia opposto, seguito in seconda fase dalla fuoriuscita del veicolo dalla carreggiata, verso l’adiacente fossato, esitato in uno scontro finale con un blocco di cemento. L’esame autoptico, eseguito presso la Sezione di Medicina Legale di Milano, ha evidenziato la presenza di una lesività midollare unica nel suo genere, documentata fotograficamente e studiata macro- e microscopicamente dopo prelievo della porzione di midollo spinale compresa tra C2 e T4 e fissazione in formalina tamponata al 10% per 4 settimane. Risultati All’autopsia, oltre a una lesività localizzata agli arti superiori ed inferiori, al capo, al torace e all’addome, la donna presentava una transezione completa del midollo spinale a livello C2 senza evidenza macroscopica di frattura vertebrale; una porzione di midollo spinale della lunghezza complessiva di 17 cm risultava avulso dalla propria sede anatomica e dislocato all’interno del cavo pleurico, fuoriuscito dal canale midollare a livello T3-T4, poco a valle di una frattura discale con disallineamento vertebrale. All’osservazione del midollo al tavolo anatomico è stato possibile apprezzare infiltrazione emorragica sia al moncone cervicale sia in corrispondenza della frattura discale toracica; la successiva fissazione in formalina e l’esame istologico hanno permesso di confermare la presenza di infiltrazione emorragica ad entrambi i livelli. Conclusioni La transezione completa del midollo a livello di C2, data l’assenza di traumatismo diretto, è riconducibile a un puro meccanismo distrattivo causato dall’intensa decelerazione sviluppata dall’incidente. La lesione midollare in corrispondenza della frattura discale a livello di T1 è invece riconducibile a un meccanismo bimodale sia di compressione da parte delle vertebre stesse che di distrazione. L’inusuale biomeccanica dell’incidente ha permesso quindi che il moncone distale alla transezione cervicale subisse un’eradicazione dei nervi spinali e contestualmente venisse “sfilato” dal canale midollare fuoriuscendo in cavità pleurica attravesro la frattura dislocata di T3-T4. Tale lesività non risulta essere mai stata documentata prima nella letteratura forense.

Dislocazione del midollo spinale in cavo pleurico da completa transezione cervicale a seguito di incidente stradale: case report / M. Margherita, L. Milotta, A. Scatena, A. Battistini. ((Intervento presentato al 10. convegno Convegno Nazionale G.I.P.F. tenutosi a Santa Margherita Ligure nel 2019.

Dislocazione del midollo spinale in cavo pleurico da completa transezione cervicale a seguito di incidente stradale: case report

M. Margherita
Primo
;
L. Milotta;A. Scatena;A. Battistini
Ultimo
2019

Abstract

Introduzione La lesività provocata da incidenti stradali che coinvolgono frontalmente l’autovettura è ampiamente documentata nella letteratura internazionale. La biomeccanica con cui i vari distretti corporei vengono colpiti si rifà sia a un meccanismo di accelerazione/decelerazione con conseguente distrazione dei tessuti sia al traumatismo diretto di parti del corpo con componenti interni del veicolo come il cruscotto, il volante, i finestrini ed il parabrezza. Molti altre variabili sono state scoperte essere fattori di rischio per la produzione di lesioni più gravi, quali il sesso femminile, l’età, il BMI, le misure di protezione (cintura e airbag), la posizione della vittima all’interno del veicolo, la massa e la velocità del veicolo stesso (Carter et al. 2014). I traumatismi del midollo-spinale sono un’entità piuttosto rara, verificandosi solamente nello 0.2% delle vittime di incidenti stradali (Pattimore 1992); la classificazione del danno midollare inquadra le lesioni in base alla biomeccanica di produzione del danno stesso che prevede meccanismi di compressione momentanea o permanente ad opera di monconi ossei dislocati, distrazione del tessuto a seguito di improvvisi movimenti di flesso/estensione, lacerazione e transezione completa causata da frammenti ossei affilati o a meccanismi distrattivi particolarmente severi. Materiali e metodi Gli autori presentano il caso di una giovane donna vittima di incidente stradale sviluppato in due tempi: un iniziale impatto frontale contro un’altra autovettura in senso di marcia opposto, seguito in seconda fase dalla fuoriuscita del veicolo dalla carreggiata, verso l’adiacente fossato, esitato in uno scontro finale con un blocco di cemento. L’esame autoptico, eseguito presso la Sezione di Medicina Legale di Milano, ha evidenziato la presenza di una lesività midollare unica nel suo genere, documentata fotograficamente e studiata macro- e microscopicamente dopo prelievo della porzione di midollo spinale compresa tra C2 e T4 e fissazione in formalina tamponata al 10% per 4 settimane. Risultati All’autopsia, oltre a una lesività localizzata agli arti superiori ed inferiori, al capo, al torace e all’addome, la donna presentava una transezione completa del midollo spinale a livello C2 senza evidenza macroscopica di frattura vertebrale; una porzione di midollo spinale della lunghezza complessiva di 17 cm risultava avulso dalla propria sede anatomica e dislocato all’interno del cavo pleurico, fuoriuscito dal canale midollare a livello T3-T4, poco a valle di una frattura discale con disallineamento vertebrale. All’osservazione del midollo al tavolo anatomico è stato possibile apprezzare infiltrazione emorragica sia al moncone cervicale sia in corrispondenza della frattura discale toracica; la successiva fissazione in formalina e l’esame istologico hanno permesso di confermare la presenza di infiltrazione emorragica ad entrambi i livelli. Conclusioni La transezione completa del midollo a livello di C2, data l’assenza di traumatismo diretto, è riconducibile a un puro meccanismo distrattivo causato dall’intensa decelerazione sviluppata dall’incidente. La lesione midollare in corrispondenza della frattura discale a livello di T1 è invece riconducibile a un meccanismo bimodale sia di compressione da parte delle vertebre stesse che di distrazione. L’inusuale biomeccanica dell’incidente ha permesso quindi che il moncone distale alla transezione cervicale subisse un’eradicazione dei nervi spinali e contestualmente venisse “sfilato” dal canale midollare fuoriuscendo in cavità pleurica attravesro la frattura dislocata di T3-T4. Tale lesività non risulta essere mai stata documentata prima nella letteratura forense.
ott-2019
Settore MED/43 - Medicina Legale
Dislocazione del midollo spinale in cavo pleurico da completa transezione cervicale a seguito di incidente stradale: case report / M. Margherita, L. Milotta, A. Scatena, A. Battistini. ((Intervento presentato al 10. convegno Convegno Nazionale G.I.P.F. tenutosi a Santa Margherita Ligure nel 2019.
Conference Object
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/687804
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact