In letteratura è riportata un’elevata incidenza di perdita uditiva nei soggetti affetti da Sindrome di Down (SD), anche se la situazione si sta modificando grazie alla meno frequente istituzionalizzazione. I deficit uditivi riscontrati in questa popolazione sono per il 20- 40% di origine trasmissiva, spesso dovuti a fenomeni flogistici a carico dell’orecchio medio. L’ABR da 30 anni viene correttamente utilizzato per stimare la soglia uditiva dei bambini ancora troppo piccoli per essere valutati attraverso esami audiometrici comportamentali, che richiedono una forma di collaborazione. Per questo stesso motivo sarebbe una tecnica utile nei soggetti con SD non collaboranti. Tuttavia numerose ricerche hanno dimostrato come questi pazienti abbiano onde con latenze significativamente inferiori rispetto a gruppi di controllo nonSD sovrapponibili per genere ed età. Per questo motivo nel 1983 Folsom e colleghi concludevano che l’ABR fornisce un’interpretazione inadeguata alla valutazione della sordità nei soggetti con SD, perché potrebbe sottostimare il danno uditivo e dare dei falsi negativi. Scopo di questo studio è fornire dei criteri standard di valutazione dei parametri elettrofisiologici dei potenziali evocati nei pazienti con SD. 10 soggetti SD tra i 15 e i 35 anni normoacusici sono stati sottoposti ad ABR prima con 21 clicks/s, poi con 61 clicks/s. I risultati sono stati confrontati con un gruppo di controllo sovrapponibile per età, genere e soglia uditiva. I risultati ottenuti con 21 clicks/s sono in linea con quanto già riportato in letteratura, invece con 61clicks/s le latenze dei due gruppi risultano perfettamente sovrapponibili; anche se il campione deve essere aumentato per averne la certezza. Questi primi risultati sembrano suggerire che i parametri otoneurologici dei soggetti con SD tornino ad essere sovrapponibili a quelli dei soggetti nonSD se maggiormente stimolati. L’ABR può essere un utile esame di valutazione nei pazienti SD, ma tenendo ben presente come i parametri di normalità siano diversi in questi soggetti se l’invio è di 21 clicks/s e tornino ad essere “normali” con 61clicks/s.

Avvertenze nella valutazione dei parametri otoneurologici nei pazienti affetti da Sindrome di Down : risultati preliminari / S. Forti, E. Arisi, E. Iacona, E. Filipponi, C. Amadeo, E. Fagnani, A. Cesarani, U. Ambrosetti. ((Intervento presentato al 32. convegno Congresso nazionale della Società italiana di audiologia e foniatria : screening uditivi e diagnosi precoce tenutosi a Firenze nel 2009.

Avvertenze nella valutazione dei parametri otoneurologici nei pazienti affetti da Sindrome di Down : risultati preliminari

E. Arisi
Secondo
;
E. Iacona;A. Cesarani
Penultimo
;
U. Ambrosetti
Ultimo
2009

Abstract

In letteratura è riportata un’elevata incidenza di perdita uditiva nei soggetti affetti da Sindrome di Down (SD), anche se la situazione si sta modificando grazie alla meno frequente istituzionalizzazione. I deficit uditivi riscontrati in questa popolazione sono per il 20- 40% di origine trasmissiva, spesso dovuti a fenomeni flogistici a carico dell’orecchio medio. L’ABR da 30 anni viene correttamente utilizzato per stimare la soglia uditiva dei bambini ancora troppo piccoli per essere valutati attraverso esami audiometrici comportamentali, che richiedono una forma di collaborazione. Per questo stesso motivo sarebbe una tecnica utile nei soggetti con SD non collaboranti. Tuttavia numerose ricerche hanno dimostrato come questi pazienti abbiano onde con latenze significativamente inferiori rispetto a gruppi di controllo nonSD sovrapponibili per genere ed età. Per questo motivo nel 1983 Folsom e colleghi concludevano che l’ABR fornisce un’interpretazione inadeguata alla valutazione della sordità nei soggetti con SD, perché potrebbe sottostimare il danno uditivo e dare dei falsi negativi. Scopo di questo studio è fornire dei criteri standard di valutazione dei parametri elettrofisiologici dei potenziali evocati nei pazienti con SD. 10 soggetti SD tra i 15 e i 35 anni normoacusici sono stati sottoposti ad ABR prima con 21 clicks/s, poi con 61 clicks/s. I risultati sono stati confrontati con un gruppo di controllo sovrapponibile per età, genere e soglia uditiva. I risultati ottenuti con 21 clicks/s sono in linea con quanto già riportato in letteratura, invece con 61clicks/s le latenze dei due gruppi risultano perfettamente sovrapponibili; anche se il campione deve essere aumentato per averne la certezza. Questi primi risultati sembrano suggerire che i parametri otoneurologici dei soggetti con SD tornino ad essere sovrapponibili a quelli dei soggetti nonSD se maggiormente stimolati. L’ABR può essere un utile esame di valutazione nei pazienti SD, ma tenendo ben presente come i parametri di normalità siano diversi in questi soggetti se l’invio è di 21 clicks/s e tornino ad essere “normali” con 61clicks/s.
ott-2009
ABR ; Sindrome di Down
Settore MED/32 - Audiologia
Società Italiana di Audiologia e Foniatria
Avvertenze nella valutazione dei parametri otoneurologici nei pazienti affetti da Sindrome di Down : risultati preliminari / S. Forti, E. Arisi, E. Iacona, E. Filipponi, C. Amadeo, E. Fagnani, A. Cesarani, U. Ambrosetti. ((Intervento presentato al 32. convegno Congresso nazionale della Società italiana di audiologia e foniatria : screening uditivi e diagnosi precoce tenutosi a Firenze nel 2009.
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