L’intensificarsi degli effetti dei processi di globalizzazione e, in particolare, dei crescenti flussi migratori, trasformano l’idea di cittadinanza. La crisi di una piena coincidenza tra comunità politica, comunità di residenti e comunità che si riconosce in un ethos nazionale rende problematica la conservazione di quel delicato equilibrio tra inclusione ed esclusione, universalismo e riconoscimento delle differenze, su cui ha trovato fondamento l’idea moderna di cittadinanza. La cittadinanza diviene allora uno dei luoghi principali di confronto e contesa sulla sovranità e sull’identità, include domande di riconoscimento delle differenze collettive e, più in generale, veicola istanze di trasformazione delle regole di gestione dello spazio pubblico e di quello politico. I processi migratori sembrano particolarmente efficaci nel mettere luce le incongruenze tra due dimensioni che hanno caratterizzato l’idea classica di cittadinanza: garantire l’inclusione e l’ampliamento della partecipazione alla vita comune di tutti coloro che vivono all’interno del territorio della comunità escludendo chi viene definito estraneo. La questione appare particolarmente rilevante in Italia dove una legge sulla cittadinanza ispirata da un rigido ius sanguinis rende molto difficile il riconoscimento dello status di cittadino per chi, pur essendo nato in Italia e avendo qui trascorso tutta la sua vita, ha genitori stranieri. La presente ricerca illustra come le “seconde generazioni” parlano della cittadinanza e quale senso assume per loro dirsi e sentirsi italiani. Comprendere meglio il loro interesse per l’acquisizione della cittadinanza italiana ci è parso un buon punto di partenza per riflettere sui come sta cambiando la società italiana e la nostra idea di “italianità”.
Una nuova generazione di italiani : l'idea di cittadinanza tra i giovani figli di immigrati / E. Colombo, L. Domaneschi, C. Marchetti. - Milano : Franco Angeli, 2009. - ISBN 9788856807165.
Una nuova generazione di italiani : l'idea di cittadinanza tra i giovani figli di immigrati
E. ColomboPrimo
;L. DomaneschiSecondo
;C. MarchettiUltimo
2009
Abstract
L’intensificarsi degli effetti dei processi di globalizzazione e, in particolare, dei crescenti flussi migratori, trasformano l’idea di cittadinanza. La crisi di una piena coincidenza tra comunità politica, comunità di residenti e comunità che si riconosce in un ethos nazionale rende problematica la conservazione di quel delicato equilibrio tra inclusione ed esclusione, universalismo e riconoscimento delle differenze, su cui ha trovato fondamento l’idea moderna di cittadinanza. La cittadinanza diviene allora uno dei luoghi principali di confronto e contesa sulla sovranità e sull’identità, include domande di riconoscimento delle differenze collettive e, più in generale, veicola istanze di trasformazione delle regole di gestione dello spazio pubblico e di quello politico. I processi migratori sembrano particolarmente efficaci nel mettere luce le incongruenze tra due dimensioni che hanno caratterizzato l’idea classica di cittadinanza: garantire l’inclusione e l’ampliamento della partecipazione alla vita comune di tutti coloro che vivono all’interno del territorio della comunità escludendo chi viene definito estraneo. La questione appare particolarmente rilevante in Italia dove una legge sulla cittadinanza ispirata da un rigido ius sanguinis rende molto difficile il riconoscimento dello status di cittadino per chi, pur essendo nato in Italia e avendo qui trascorso tutta la sua vita, ha genitori stranieri. La presente ricerca illustra come le “seconde generazioni” parlano della cittadinanza e quale senso assume per loro dirsi e sentirsi italiani. Comprendere meglio il loro interesse per l’acquisizione della cittadinanza italiana ci è parso un buon punto di partenza per riflettere sui come sta cambiando la società italiana e la nostra idea di “italianità”.File | Dimensione | Formato | |
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