Il presente lavoro intende analizzare la disciplina comunitaria in materia di rimpatrio dei cittadini dei paesi terzi in posizione irregolare nel territorio degli Stati membri. Lo studio si concentra sulla «Proposta di Direttiva recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini dei paesi terzi soggiornanti illegalmente» (COM/2005/391). L’analisi si sofferma sugli obiettivi perseguiti dalla Proposta di Direttiva, sull’ambito di applicazione, sulle norme e questioni giuridiche più rilevanti. Particolare attenzione è volta allo studio delle negoziazioni in atto per l'adozione della Proposta considerando più specificatamente l’esercizio della procedura di co-decisione e il collegamento con il Fondo europeo per i rimpatri. Il procedimento di adozione della Proposta di Direttiva non risulta di facile esercizio: il tema è particolarmente sensibile e le negoziazioni sono lunghe e difficili. Altre importanti istituzioni e numerose organizzazioni sostengono tale processo di armonizzazione ma ne criticano alcune disposizioni. Le istituzioni comunitarie devono trovare al più presto una strategia che porti all’accordo necessario per l’approvazione «di norme comuni, eque e traspa-renti» che rispettino i diritti fondamentali.
La disciplina comunitaria in materia di rimpatrio dei cittadini dei paesi terzi in posizione irregolare nel territorio dell’Unione Europea / E. CANETTA ROSSI PALERMO. - In: DIRITTO IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA. - ISSN 1720-433X. - 3:(2007).
La disciplina comunitaria in materia di rimpatrio dei cittadini dei paesi terzi in posizione irregolare nel territorio dell’Unione Europea
E. CANETTA ROSSI PALERMOPrimo
2007
Abstract
Il presente lavoro intende analizzare la disciplina comunitaria in materia di rimpatrio dei cittadini dei paesi terzi in posizione irregolare nel territorio degli Stati membri. Lo studio si concentra sulla «Proposta di Direttiva recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini dei paesi terzi soggiornanti illegalmente» (COM/2005/391). L’analisi si sofferma sugli obiettivi perseguiti dalla Proposta di Direttiva, sull’ambito di applicazione, sulle norme e questioni giuridiche più rilevanti. Particolare attenzione è volta allo studio delle negoziazioni in atto per l'adozione della Proposta considerando più specificatamente l’esercizio della procedura di co-decisione e il collegamento con il Fondo europeo per i rimpatri. Il procedimento di adozione della Proposta di Direttiva non risulta di facile esercizio: il tema è particolarmente sensibile e le negoziazioni sono lunghe e difficili. Altre importanti istituzioni e numerose organizzazioni sostengono tale processo di armonizzazione ma ne criticano alcune disposizioni. Le istituzioni comunitarie devono trovare al più presto una strategia che porti all’accordo necessario per l’approvazione «di norme comuni, eque e traspa-renti» che rispettino i diritti fondamentali.Pubblicazioni consigliate
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