In cinese, “neologismo mutuato da parola straniera” (forestierismo o xenismo) è reso con il sintagma 外来词 wàiláicí (letter. esterno/fuori + venire + parola). Analizzando i neologismi mutuati da parole straniere, possiamo affermare che la lingua cinese è una delle poche lingue al mondo che meno frequentemente ricorre al semplice mantenimento di termini e sintagmi di origine straniera (a parte poche eccezioni emerse negli ultimi anni), i quali sono sempre resi – per mezzo di modalità di cui parlerò in seguito – nelle forme grafematiche della lingua di arrivo. Alleton (2001: 19-20) smitizza i preconcetti sulla lingua cinese, la cui morfologia è considerata povera, perché silla¬bica e priva di flessioni, affermando che ciò non implica che il po¬tere di generare nuove parole sia meno efficace di quello di un’altra lingua. Infatti, l’efficacia del processo di composizione della parola costituisce un vantaggio nella creazione di neologismi (a questo pro¬posito l’autrice parla di isomorfismo tra sintassi e formazione della parola). Nel presente lavoro verranno analizzati gli italianismi presenti nella lingua cinese utilizzando i metodi di formazione di nuove parole.
OIM – il caso cinese: metodi e prospettive di ricerca / C. Bulfoni. ((Intervento presentato al convegno Osservatorio degli italianismi nel mondo tenutosi a Firenze nel 2019.
OIM – il caso cinese: metodi e prospettive di ricerca
C. Bulfoni
2019
Abstract
In cinese, “neologismo mutuato da parola straniera” (forestierismo o xenismo) è reso con il sintagma 外来词 wàiláicí (letter. esterno/fuori + venire + parola). Analizzando i neologismi mutuati da parole straniere, possiamo affermare che la lingua cinese è una delle poche lingue al mondo che meno frequentemente ricorre al semplice mantenimento di termini e sintagmi di origine straniera (a parte poche eccezioni emerse negli ultimi anni), i quali sono sempre resi – per mezzo di modalità di cui parlerò in seguito – nelle forme grafematiche della lingua di arrivo. Alleton (2001: 19-20) smitizza i preconcetti sulla lingua cinese, la cui morfologia è considerata povera, perché silla¬bica e priva di flessioni, affermando che ciò non implica che il po¬tere di generare nuove parole sia meno efficace di quello di un’altra lingua. Infatti, l’efficacia del processo di composizione della parola costituisce un vantaggio nella creazione di neologismi (a questo pro¬posito l’autrice parla di isomorfismo tra sintassi e formazione della parola). Nel presente lavoro verranno analizzati gli italianismi presenti nella lingua cinese utilizzando i metodi di formazione di nuove parole.File | Dimensione | Formato | |
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