The corporate governance doctrine of shareholder value primacy was one of the main determinants of the devastating increase of unacceptable inequalities in most developed countries during the last thirty years. This suggests to consider corporate governance as a matter of social justice before than efficiency. Reforms have thus to be viewed in the perspective of pre-distribution – viz. the pre-distribution of rights, capabilities, and powers that non-financial corporate stakeholders should be granted in order to influence the process of creation and initial distribution of wealth and income. In particular, the policy proposal suggested in this paper is the introduction of what we call Works and Citizenship in company Councils. It innovates with respect to similar experiences in European countries (viz. Germany and the Nederland) by including in the Council all the employees related to a given company, independently on their labor contracts, also allowing participation of workers included in the supply chain or in the business network of a main company. It moreover introduces the participation of external stakeholders like consumers and local communities affected by the company’s environmental externalities. Councils would have legal rights/powers of consultation on all the corporate strategic decisions and a co-determination power (veto power) on all the decisions of direct interest for employees. This allows them an intervention “in good time” on the formation of the corporate strategies and thus can be seen as complementary to Unions-Management negotiations at company level.

Partiamo dalla considerazione che il modello di governo di impresa incentrato sul primato del “valore per gli azionisti” è responsabile dell’esplosione delle disuguaglianze inaccettabili nell’ultimo trentennio. Ciò suggerisce di considerare la corporate governance come una questione di giustizia sociale, prima ancora che di efficienza, e quindi di assumere la prospettiva della pre-distribuzione – cioè la distribuzione delle dotazioni di diritti, capacità e poteri che i vari stakeholder non finanziari dell’impresa, e in primo luogo i lavoratori, possono utilizzare per influire sul processo di creazione e distribuzione iniziale della ricchezza e del reddito. In concreto formuliamo la proposta dei Consigli del Lavoro e di Cittadinanza (CLC) nell’impresa, che innova rispetto alle analoghe esperienze europee, in quanto intende unificare nella partecipazione al governo di impresa tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di contratto di lavoro e includendovi anche i lavoratori situati nella catena di fornitura o nella rete di cui l’impresa sia nodo principale, nonché gli stakeholder esterni, quali i consumatori o le comunità locali su cui ricadono le esternalità ambientali dell’impresa. Il CLC avrebbe diritti/poteri legali di consultazione sulle materie strategiche e di co-decisione nelle materie di interesse diretto dei lavoratori, consentendo di intervenire in “tempo utile” sulla formazione degli orientamenti dell’impresa e quindi risultando complementare alle funzioni di contrattazione decentrata del sindacato.

Democratizzare l’economia, promuovere l’autonomia dei lavoratori e l’uguale cittadinanza nel governo dell’impresa : una proposta / L. Sacconi, F. Denozza, A. Stabilini. - In: STUDI ORGANIZZATIVI. - ISSN 0391-8769. - 21:1(2019), pp. 149-178.

Democratizzare l’economia, promuovere l’autonomia dei lavoratori e l’uguale cittadinanza nel governo dell’impresa : una proposta

L. Sacconi
Primo
;
F. Denozza
Secondo
;
A. Stabilini
Ultimo
2019

Abstract

The corporate governance doctrine of shareholder value primacy was one of the main determinants of the devastating increase of unacceptable inequalities in most developed countries during the last thirty years. This suggests to consider corporate governance as a matter of social justice before than efficiency. Reforms have thus to be viewed in the perspective of pre-distribution – viz. the pre-distribution of rights, capabilities, and powers that non-financial corporate stakeholders should be granted in order to influence the process of creation and initial distribution of wealth and income. In particular, the policy proposal suggested in this paper is the introduction of what we call Works and Citizenship in company Councils. It innovates with respect to similar experiences in European countries (viz. Germany and the Nederland) by including in the Council all the employees related to a given company, independently on their labor contracts, also allowing participation of workers included in the supply chain or in the business network of a main company. It moreover introduces the participation of external stakeholders like consumers and local communities affected by the company’s environmental externalities. Councils would have legal rights/powers of consultation on all the corporate strategic decisions and a co-determination power (veto power) on all the decisions of direct interest for employees. This allows them an intervention “in good time” on the formation of the corporate strategies and thus can be seen as complementary to Unions-Management negotiations at company level.
Partiamo dalla considerazione che il modello di governo di impresa incentrato sul primato del “valore per gli azionisti” è responsabile dell’esplosione delle disuguaglianze inaccettabili nell’ultimo trentennio. Ciò suggerisce di considerare la corporate governance come una questione di giustizia sociale, prima ancora che di efficienza, e quindi di assumere la prospettiva della pre-distribuzione – cioè la distribuzione delle dotazioni di diritti, capacità e poteri che i vari stakeholder non finanziari dell’impresa, e in primo luogo i lavoratori, possono utilizzare per influire sul processo di creazione e distribuzione iniziale della ricchezza e del reddito. In concreto formuliamo la proposta dei Consigli del Lavoro e di Cittadinanza (CLC) nell’impresa, che innova rispetto alle analoghe esperienze europee, in quanto intende unificare nella partecipazione al governo di impresa tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di contratto di lavoro e includendovi anche i lavoratori situati nella catena di fornitura o nella rete di cui l’impresa sia nodo principale, nonché gli stakeholder esterni, quali i consumatori o le comunità locali su cui ricadono le esternalità ambientali dell’impresa. Il CLC avrebbe diritti/poteri legali di consultazione sulle materie strategiche e di co-decisione nelle materie di interesse diretto dei lavoratori, consentendo di intervenire in “tempo utile” sulla formazione degli orientamenti dell’impresa e quindi risultando complementare alle funzioni di contrattazione decentrata del sindacato.
inequalities, pre-distribution, corporate governance, social justice, co-deteremination, worker authonomy, stakeholders, shareholder value, works council, equal citizenship
Settore IUS/04 - Diritto Commerciale
Settore SECS-P/02 - Politica Economica
2019
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