Introduzione La mummificazione è una forma inusuale di trasformazione cadaverica che per verificarsi necessita di un ambiente caldo, asciutto e ventilato, caratteristiche che solitamente non si concretizzano in un contesto urbano. Tuttavia, particolari condizioni microclimatiche in ambiente confinato, quali ad esempio l’intenso riscaldamento domestico in presenza di efficace ventilazione, o eccezionali condizioni meteorologiche (ondate di caldo), possono essere responsabili di reperti di mummificazione. Tali reperti possono interessare una porzione limitata della salma o, meno frequentemente, tutta la superficie corporea e gli organi interni. Il rinvenimento di queste salme, estremamente rare, si accompagna a numerose difficoltà tecniche nell’indagine autoptica, di tipo identificativo, di individuazione dell’epoca e della causa della morte e per tutti gli aspetti di carattere laboratoristico. Tale riscontro è anche da associarsi all’isolamento sociale del soggetto, che permette di giustificare il completamento del processo di mummificazione, richiedente un periodo minimo di alcuni mesi. Materiali e metodi È giunta alla nostra osservazione, nel novembre 2018, un soggetto di sesso maschile rinvenuto cadavere nella propria abitazione in stato di completa mummificazione. L’ultimo contatto risaliva a 9 mesi prima (febbraio 2018). Al momento del rinvenimento non fu richiesto dal PM l’intervento del medico legale e la salma fu posta a disposizione dell’Autorità Sanitaria. Il riscontro diagnostico venne eseguito 5 giorni dopo presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano. In corso di autopsia vennero estesamente campionati tutti i visceri e la cute per analisi istologiche, vennero eseguiti tamponi oculari e prelievi di unghie e di muscolo scheletrico per accertamenti genetici. Risultati Il riconoscimento della salma venne eseguito dal personale delle Forze dell’Ordine intervenute a mezzo Carta d’Identità. Dai verbali di intervento delle Forze dell’Ordine è stata identificata la presenza, nell’abitazione in esame, di termosifoni (riscaldamento centralizzato), imposte sigillate, assenza di reperti entomologici e dati circostanziali (bollette e scontrini fiscali) risalenti a 9 mesi prima. L’autopsia ha permesso di identificare il sesso maschile del cadavere ed elementi di tipo tanatologico, quali l’estensione dello stato di mummificazione a tutto il tegumento e una buona conservazione degli organi (così come risultato anche dall’esame istologico dei visceri prelevati). Non sono stati identificati reperti morfologici riconducibili all’applicazione di una lesività esogena cinetico-traumatica; la causa del decesso, tuttavia, è rimasta non identificata. Sono stati eseguiti approfondimenti genetici con estrazione e tipizzazione di DNA dalla cute, dalle unghie e dai tamponi oculari. Conclusioni Il caso in esame è il primo di questo tipo nell’esperienza del nostro settorato: le caratteristiche che lo rendono eccezionale sono la presenza di una mummificazione completa, in assenza di reperti putrefattivi o di saponificazione, all’interno di un luogo insolito per il fenomeno verificatosi, quale un ambiente domestico urbano chiuso. Particolari attenzioni devono essere poste nell’esecuzione del sopralluogo (quando richiesto), dell’autopsia e nelle successive indagini di laboratorio.
Mummia urbana moderna / M. Giriodi, R. Cotroneo, P. Bailo, G. Gentile, P. Primignani, A. Battistini. ((Intervento presentato al convegno II Convegno Intergruppi SIMLA tenutosi a Domus de Maria nel 2019.
Mummia urbana moderna
M. Giriodi
Primo
;R. CotroneoSecondo
;P. Bailo;G. Gentile;A. BattistiniUltimo
2019
Abstract
Introduzione La mummificazione è una forma inusuale di trasformazione cadaverica che per verificarsi necessita di un ambiente caldo, asciutto e ventilato, caratteristiche che solitamente non si concretizzano in un contesto urbano. Tuttavia, particolari condizioni microclimatiche in ambiente confinato, quali ad esempio l’intenso riscaldamento domestico in presenza di efficace ventilazione, o eccezionali condizioni meteorologiche (ondate di caldo), possono essere responsabili di reperti di mummificazione. Tali reperti possono interessare una porzione limitata della salma o, meno frequentemente, tutta la superficie corporea e gli organi interni. Il rinvenimento di queste salme, estremamente rare, si accompagna a numerose difficoltà tecniche nell’indagine autoptica, di tipo identificativo, di individuazione dell’epoca e della causa della morte e per tutti gli aspetti di carattere laboratoristico. Tale riscontro è anche da associarsi all’isolamento sociale del soggetto, che permette di giustificare il completamento del processo di mummificazione, richiedente un periodo minimo di alcuni mesi. Materiali e metodi È giunta alla nostra osservazione, nel novembre 2018, un soggetto di sesso maschile rinvenuto cadavere nella propria abitazione in stato di completa mummificazione. L’ultimo contatto risaliva a 9 mesi prima (febbraio 2018). Al momento del rinvenimento non fu richiesto dal PM l’intervento del medico legale e la salma fu posta a disposizione dell’Autorità Sanitaria. Il riscontro diagnostico venne eseguito 5 giorni dopo presso l’Istituto di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano. In corso di autopsia vennero estesamente campionati tutti i visceri e la cute per analisi istologiche, vennero eseguiti tamponi oculari e prelievi di unghie e di muscolo scheletrico per accertamenti genetici. Risultati Il riconoscimento della salma venne eseguito dal personale delle Forze dell’Ordine intervenute a mezzo Carta d’Identità. Dai verbali di intervento delle Forze dell’Ordine è stata identificata la presenza, nell’abitazione in esame, di termosifoni (riscaldamento centralizzato), imposte sigillate, assenza di reperti entomologici e dati circostanziali (bollette e scontrini fiscali) risalenti a 9 mesi prima. L’autopsia ha permesso di identificare il sesso maschile del cadavere ed elementi di tipo tanatologico, quali l’estensione dello stato di mummificazione a tutto il tegumento e una buona conservazione degli organi (così come risultato anche dall’esame istologico dei visceri prelevati). Non sono stati identificati reperti morfologici riconducibili all’applicazione di una lesività esogena cinetico-traumatica; la causa del decesso, tuttavia, è rimasta non identificata. Sono stati eseguiti approfondimenti genetici con estrazione e tipizzazione di DNA dalla cute, dalle unghie e dai tamponi oculari. Conclusioni Il caso in esame è il primo di questo tipo nell’esperienza del nostro settorato: le caratteristiche che lo rendono eccezionale sono la presenza di una mummificazione completa, in assenza di reperti putrefattivi o di saponificazione, all’interno di un luogo insolito per il fenomeno verificatosi, quale un ambiente domestico urbano chiuso. Particolari attenzioni devono essere poste nell’esecuzione del sopralluogo (quando richiesto), dell’autopsia e nelle successive indagini di laboratorio.Pubblicazioni consigliate
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