Tra le numerose pietre presenti nell’architettura di Milano e in Lombardia, cavate a partire dall’età romana e continuativamente utilizzate anche nei periodi successivi, sicuramente la pietra d’Angera riveste un ruolo importante. Questo litotipo fu usato prima e principalmente nelle aree del Varesotto e del Comasco e, successivamente, raggiunse le altre città lombarde attraverso le vie d’acqua, a partire proprio da Milano, capitale dell’Impero e poi del Ducato. Utilizzata già in epoca romana, lo sfruttamento intensivo della cava di Angera si colloca a partire dal medioevo e ha comportato profondi mutamenti nell’aspetto fisico ed economico dell’antico borgo lacustre; la ricerca storica rivela inoltre importanti interventi da parte viscontea in merito al suo utilizzo nel territorio ducale. La pietra è presente in numerosi edifici quattro-seicenteschi di Milano sottoposti negli ultimi anni a importanti controlli, indagini e restauri a causa della fragilità della pietra, ampiamente utilizzata in contesti architettonici di grande pregio. La ricerca appena avviata coinvolge ambiti diversi di indagine, archeologici, storici, geologici e conservativi, e intende mettere a fuoco anche le attuali problematiche di conservazione legate alle caratteristiche di questo materiale e al suo degrado. Lo studio qui proposto intende riferire i primi dati raccolti e condividere domande su una tipologia litica molto diffusa in Lombardia, soprattutto nelle aree raggiunte dal Ticino e dal Naviglio, sulla quale si avviano solo ora studi trasversali e interdisciplinari.
La pietra di Angera : uso storico, economico e problemi di conservazione / R. Fant, C. Miedico, F. Vaglienti - In: Le vie della pietra. Estrazione e diffusione delle pietre da opera alpine dall'età romana all'età modernaPrima edizione. - Baveno : GAM/Ecomuseo del Granito di Montorfano, 2019 May. - ISBN 9788890831553. - pp. 156-161 (( convegno Le vie della pietra : estrazione e diffusione delle pietre da opera alpine dall'età romana all'età moderna tenutosi a Mergozzo nel 2017.
La pietra di Angera : uso storico, economico e problemi di conservazione
F. Vaglienti
2019
Abstract
Tra le numerose pietre presenti nell’architettura di Milano e in Lombardia, cavate a partire dall’età romana e continuativamente utilizzate anche nei periodi successivi, sicuramente la pietra d’Angera riveste un ruolo importante. Questo litotipo fu usato prima e principalmente nelle aree del Varesotto e del Comasco e, successivamente, raggiunse le altre città lombarde attraverso le vie d’acqua, a partire proprio da Milano, capitale dell’Impero e poi del Ducato. Utilizzata già in epoca romana, lo sfruttamento intensivo della cava di Angera si colloca a partire dal medioevo e ha comportato profondi mutamenti nell’aspetto fisico ed economico dell’antico borgo lacustre; la ricerca storica rivela inoltre importanti interventi da parte viscontea in merito al suo utilizzo nel territorio ducale. La pietra è presente in numerosi edifici quattro-seicenteschi di Milano sottoposti negli ultimi anni a importanti controlli, indagini e restauri a causa della fragilità della pietra, ampiamente utilizzata in contesti architettonici di grande pregio. La ricerca appena avviata coinvolge ambiti diversi di indagine, archeologici, storici, geologici e conservativi, e intende mettere a fuoco anche le attuali problematiche di conservazione legate alle caratteristiche di questo materiale e al suo degrado. Lo studio qui proposto intende riferire i primi dati raccolti e condividere domande su una tipologia litica molto diffusa in Lombardia, soprattutto nelle aree raggiunte dal Ticino e dal Naviglio, sulla quale si avviano solo ora studi trasversali e interdisciplinari.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
fant_miedico_vaglienti.pdf
accesso riservato
Tipologia:
Publisher's version/PDF
Dimensione
546.17 kB
Formato
Adobe PDF
|
546.17 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Lapides Vaglienti.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Post-print, accepted manuscript ecc. (versione accettata dall'editore)
Dimensione
1.47 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.47 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.