L'articolo ripercorre alcune delle suggestioni sul tema del conflitto disseminate nell'opera di Georg Simmel, sottoponendole alle sollecitazioni della contemporaneità per vagliarne la tenuta. A fronte della proliferazione di visioni unidimensionali del fenomeno in questione, inclini a ridurlo a mero processo di opposizione e disgiunzione, la posizione simmeliana pare offrire una griglia di lettura in grado di approdare ad un'interpretazione del confliggere che non ne sacrifichi eccessivamente la complessità costitutiva, fatta anche di aggregazione e associazione. Nel tratteggiare le diverse componenti di questa concezione radicale, che vede nel contrasto un'inestirpabile modalità di relazione sociale, Cappelletti individua in due specifici vettori i tratti salienti delle riflessioni di Simmel: la passione-ossessione umana per la differenza e la cultura come scenario della lotta incessante tra la vita e la forma. Le connessioni e i rimandi tra questi due elementi, necessariamente co-implicantisi perché impensabili separatamente, costituiscono il cuore dell'analisi. L'articolo si conclude sottolineando alcuni aspetti, desumibili più o meno direttamente dalle osservazioni simmeliane, che mantengono intatta la loro efficacia di strumenti di investigazione della società e delle sue dinamiche. Su tutti, la necessità di un approccio multiplanare/multiprospettico ai conflitti, il rifiuto di una demonizzazione aprioristica della conflittualità sociale e l'assoluto rigetto di ogni forma di essenzialismo culturale o identitario.

Sulle tracce del conflitto / R. Cappelletti. - In: RIVISTA ITALIANA DI CONFLITTOLOGIA. - ISSN 1971-1921. - 4(2008), pp. 13-32.

Sulle tracce del conflitto

R. Cappelletti
Primo
2008

Abstract

L'articolo ripercorre alcune delle suggestioni sul tema del conflitto disseminate nell'opera di Georg Simmel, sottoponendole alle sollecitazioni della contemporaneità per vagliarne la tenuta. A fronte della proliferazione di visioni unidimensionali del fenomeno in questione, inclini a ridurlo a mero processo di opposizione e disgiunzione, la posizione simmeliana pare offrire una griglia di lettura in grado di approdare ad un'interpretazione del confliggere che non ne sacrifichi eccessivamente la complessità costitutiva, fatta anche di aggregazione e associazione. Nel tratteggiare le diverse componenti di questa concezione radicale, che vede nel contrasto un'inestirpabile modalità di relazione sociale, Cappelletti individua in due specifici vettori i tratti salienti delle riflessioni di Simmel: la passione-ossessione umana per la differenza e la cultura come scenario della lotta incessante tra la vita e la forma. Le connessioni e i rimandi tra questi due elementi, necessariamente co-implicantisi perché impensabili separatamente, costituiscono il cuore dell'analisi. L'articolo si conclude sottolineando alcuni aspetti, desumibili più o meno direttamente dalle osservazioni simmeliane, che mantengono intatta la loro efficacia di strumenti di investigazione della società e delle sue dinamiche. Su tutti, la necessità di un approccio multiplanare/multiprospettico ai conflitti, il rifiuto di una demonizzazione aprioristica della conflittualità sociale e l'assoluto rigetto di ogni forma di essenzialismo culturale o identitario.
Simmel ; conflitto ; modernità ; costruzione dell'identità ; differenza
2008
http://www.conflittologia.it/ARTICOLI/num4_art2.pdf
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