Il tema delle analisi contenute in questo volume è costituito dal delicato e complesso rapporto tra la finzionalità della testimonianza e la testimonialità della finzione letteraria. Le opere prese in considerazione sono in due casi testimonianze – vere o false – della Shoah, e in altri tre casi romanzi, vale a dire finzioni dichiarate sulla Shoah. Quattro di queste opere furono al centro di veri e propri scandali letterari, che fecero molto scalpore e occuparono a lungo le pagine culturali dei giornali e la critica internazionale. Il filo rosso che unisce queste opere è rappresentato dal furto d’identità e quindi dalla falsa testimonianza: in due casi l’argomento è oggetto della rappresentazione letteraria (La tela, di Benjamin Stein e Il nazista e il barbiere, di Edgar Hilsenrath), mentre in altre due occasioni è l’autore stesso a essersi appropriato attraverso la scrittura di un’identità non sua (Frantumi, di Binjamin Wilkomirski e La tana di fango, di Wolfgang Koeppen).
Ladri di identità : dalla falsa testimonianza alla testimonianza come finzione nella letteratura tedesca della Shoah / A. Costazza. - Milano : Mimesis, 2019. - ISBN 9788857552255.
Ladri di identità : dalla falsa testimonianza alla testimonianza come finzione nella letteratura tedesca della Shoah
A. CostazzaPrimo
2019
Abstract
Il tema delle analisi contenute in questo volume è costituito dal delicato e complesso rapporto tra la finzionalità della testimonianza e la testimonialità della finzione letteraria. Le opere prese in considerazione sono in due casi testimonianze – vere o false – della Shoah, e in altri tre casi romanzi, vale a dire finzioni dichiarate sulla Shoah. Quattro di queste opere furono al centro di veri e propri scandali letterari, che fecero molto scalpore e occuparono a lungo le pagine culturali dei giornali e la critica internazionale. Il filo rosso che unisce queste opere è rappresentato dal furto d’identità e quindi dalla falsa testimonianza: in due casi l’argomento è oggetto della rappresentazione letteraria (La tela, di Benjamin Stein e Il nazista e il barbiere, di Edgar Hilsenrath), mentre in altre due occasioni è l’autore stesso a essersi appropriato attraverso la scrittura di un’identità non sua (Frantumi, di Binjamin Wilkomirski e La tana di fango, di Wolfgang Koeppen).File | Dimensione | Formato | |
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