PREMESSA: I tumori della base cranica vengono tradizionalmente rimossi mediante differenti approcci craniotomici. Negli ultimi anni, a partire dalle esperienze del gruppo di Pittsburgh, sono state proposte estensioni dell’approccio endoscopico, inizialmente adottato solo per le lesioni intrasellari. L’estensione ha richiesto un approfondimento delle conoscenze anatomiche e, in modo ancora maggiore rispetto alla chirurgia sellare, la creazione di equipe multidisciplinari, generalmente composte da neurochirurghi ed otorinolaringoiatri. Con tali approcci, che possono prevedere la fresatura di tutto il tetto osseo etmoidale e sfenoidale, con esposizione di entrambe le carotidi interne, è possibile affrontare numerose lesioni intradurali situate sulla linea mediana della base cranica. Questo approccio consente l’accesso alla base cranica senza craniotomia, ma soprattutto senza retrazione dell’encefalo, limitando quindi il traumatismo sulle strutture neurovascolari. Nel caso di lesioni prechiasmatiche, inoltre, l’accesso anteriore consente la dissezione delle neoformazioni dalle strutture neurosensoriali ottiche sotto controllo visivo. Il problema principale di questi approcci consiste nella elevata frequenza di rino-liquorree post-operatorie ricollegabili ai problemi ricostruttivi delle ampie aperture durali richieste. PAZIENTI E METODI: Abbiamo trattato 23 pazienti utilizzando l’approccio endoscopico esteso alla base cranica. Abbiamo utilizzato la tecnica a tre mani con accesso da entrambe le cavità nasali con ottiche 0° e 30°. Abbiamo trattato 8 donne e 15 uomini di età compresa tra i 29 e i 59 anni. Le patologie affrontate sono state: 3 meningiomi sellari con estensione al planum, 5 cordomi del clivus di dimensioni comprese tra 1 e 4,5 cm, 4 craniofaringiomi (3 soprasellari, 1 retropeduncolare), 10 macroadenomi sellari (di dimensioni comunque superiori ai 3 cm e in 5 casi superiori ai 5 cm) di cui l’80% invadeva un seno cavernoso e il 20% li invadeva bilateralmente. In un caso l’esame istologico preliminare depone per una lesione granulomatosa sellare in attesa di precisa diagnosi definitiva. Tutti i pazienti hanno eseguito controlli periodici con RMN encefalo. CONCLUSIONI: La tecnica endoscopica, nel campione esaminato, si conferma come valida alternativa agli approcci craniotomici per l’exeresi di numerose lesioni posizionate sulla linea mediana del basicranio. La resecabilità neoplastica consentita da questi approcci sembra essere ottimale, mentre un serio problema è rappresentato dalla liquorrea che, nelle nostre mani, è risultata ancor maggiore di quella della letteratura. Dato il limitato numero dei casi personali e, più in generale di quelli riportati in letteratura, è comunque prevedibile che l’acquisizione di maggior esperienza porti ad un miglioramento delle percentuali di successo della plastica ricostruttiva.

Chirurgia endoscopica estesa della base cranica : una esperienza multisciplinare / G. Felisati, A. Maccari, G. Lasio, P. Ferroli. ((Intervento presentato al 95. convegno Congresso nazionale SIO tenutosi a Torino nel 2008.

Chirurgia endoscopica estesa della base cranica : una esperienza multisciplinare

G. Felisati
Primo
;
2008

Abstract

PREMESSA: I tumori della base cranica vengono tradizionalmente rimossi mediante differenti approcci craniotomici. Negli ultimi anni, a partire dalle esperienze del gruppo di Pittsburgh, sono state proposte estensioni dell’approccio endoscopico, inizialmente adottato solo per le lesioni intrasellari. L’estensione ha richiesto un approfondimento delle conoscenze anatomiche e, in modo ancora maggiore rispetto alla chirurgia sellare, la creazione di equipe multidisciplinari, generalmente composte da neurochirurghi ed otorinolaringoiatri. Con tali approcci, che possono prevedere la fresatura di tutto il tetto osseo etmoidale e sfenoidale, con esposizione di entrambe le carotidi interne, è possibile affrontare numerose lesioni intradurali situate sulla linea mediana della base cranica. Questo approccio consente l’accesso alla base cranica senza craniotomia, ma soprattutto senza retrazione dell’encefalo, limitando quindi il traumatismo sulle strutture neurovascolari. Nel caso di lesioni prechiasmatiche, inoltre, l’accesso anteriore consente la dissezione delle neoformazioni dalle strutture neurosensoriali ottiche sotto controllo visivo. Il problema principale di questi approcci consiste nella elevata frequenza di rino-liquorree post-operatorie ricollegabili ai problemi ricostruttivi delle ampie aperture durali richieste. PAZIENTI E METODI: Abbiamo trattato 23 pazienti utilizzando l’approccio endoscopico esteso alla base cranica. Abbiamo utilizzato la tecnica a tre mani con accesso da entrambe le cavità nasali con ottiche 0° e 30°. Abbiamo trattato 8 donne e 15 uomini di età compresa tra i 29 e i 59 anni. Le patologie affrontate sono state: 3 meningiomi sellari con estensione al planum, 5 cordomi del clivus di dimensioni comprese tra 1 e 4,5 cm, 4 craniofaringiomi (3 soprasellari, 1 retropeduncolare), 10 macroadenomi sellari (di dimensioni comunque superiori ai 3 cm e in 5 casi superiori ai 5 cm) di cui l’80% invadeva un seno cavernoso e il 20% li invadeva bilateralmente. In un caso l’esame istologico preliminare depone per una lesione granulomatosa sellare in attesa di precisa diagnosi definitiva. Tutti i pazienti hanno eseguito controlli periodici con RMN encefalo. CONCLUSIONI: La tecnica endoscopica, nel campione esaminato, si conferma come valida alternativa agli approcci craniotomici per l’exeresi di numerose lesioni posizionate sulla linea mediana del basicranio. La resecabilità neoplastica consentita da questi approcci sembra essere ottimale, mentre un serio problema è rappresentato dalla liquorrea che, nelle nostre mani, è risultata ancor maggiore di quella della letteratura. Dato il limitato numero dei casi personali e, più in generale di quelli riportati in letteratura, è comunque prevedibile che l’acquisizione di maggior esperienza porti ad un miglioramento delle percentuali di successo della plastica ricostruttiva.
mag-2008
Settore MED/31 - Otorinolaringoiatria
Chirurgia endoscopica estesa della base cranica : una esperienza multisciplinare / G. Felisati, A. Maccari, G. Lasio, P. Ferroli. ((Intervento presentato al 95. convegno Congresso nazionale SIO tenutosi a Torino nel 2008.
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