Settlement Patterns and the Organization of Resources in South Tyrol from the end of the 3rd to the end of the 1st Millennium BC The paper examines thematically and chronologically the relationship created between the local protohistoric communities and the territory and environment in which they lived. Such a relationship is not solely defined in the economic sense, that is the exploitation of those resources based on agricultural land, forests and pastures and those defined as ‘marginal’ land (pastures and mines) or those which are primarily an unpredictable means of subsistence (hunting, fishing and gathering). This is also considered in a sense that is much deeper and more historically significant in terms of a relationship based on identity and symbolic background. The subject is discussed while paying particular attention to the history of research and the theoretical and methodological aspects, following a critical evaluation that makes sense of the effort spent in the field where the ambiguity of the archaeological documentation reveals itself as much in its enigmatic and fragmentary character as in its hermeneutic role to interpret. The paper's aim is to produce a synthesis which not only brings in the contribution made by the archaeological finds – their role is concerned with allotting the archaeological contexts their place in time and, within limits, reconstructing their functional, socio-economic, cultural and symbolic-ideological aspects, but also includes the sites and the natural environment with their own unique character and dynamic relationships. From the point of view of this study even those environments often neglected by research, such as the high mountain areas with sparse vegetation, the mid- mountain zone, the valley floor and the river banks, become important fixed points, linking together the settlement ‘system’ and management of the territory.

Il contributo affronta in chiave tematica e in senso cronologico il rapporto istituito dalle comunità protostoriche atesine con il territorio e l’ambiente in cui vissero. Tale rapporto non è inteso nel solo senso economico e di sfruttamento delle risorse agro – silvo -pastorali, e di quelle che si definiscono “marginali” (pascoli, miniere) o che fanno capo a stili “aleatori” di sussistenza (caccia, pesca, raccolta), ma nel senso, ben più profondo e storicamente significativo, di una relazione fondante sul piano identitario e simbolico. Il tema è trattato con particolare attenzione alla storia degli studi e agli aspetti teorici e metodologici, e comunque secondo un taglio critico che renda ragione tanto degli sforzi compiuti sul campo, dove l’ambiguità della documentazione archeologica si manifesta oltretutto nella sua enigmatica frammentarietà, quanto nell’impegno ermeneutico. Esso ambisce a produrre un quadro di sintesi in cui sono chiamati a dare il loro contributo di significato non solo i reperti, cui spetta il ruolo di inquadrare nel tempo e nei limiti della ricostruzione funzionale, socio- economica, culturale e simbolico - ideologica i contesti di provenienza, ma i siti e gli ambienti stessi nella loro irripetibile individualità e nella dinamica – questa sì ripetibile e storicamente determinata –delle relazioni sistemiche esistenti tra di loro. In questa prospettiva diventano tasselli importanti del “sistema” insediativo e di gestione del territorio anche quegli ambienti, come l’alta montagna spoglia di vegetazione, le medie quote montane dense di millenarie foreste, i fondovalle e le aree golenali, la cui rilevanza per le comunità protostoriche è più spesso da ricercarsi in modo indiretto per es. nelle attestazioni archeobiologiche quali emergono in quei siti capaci di organizzarne non solo lo sfruttamento economico, ma anche la frequentazione per scopi cultuali. Considerato il carattere di terra di passaggio che storicamente si riconosce all’Alto Adige, il lavoro dedica una particolare attenzione al tema della viabilità e delle connesse relazioni intersocietarie e interculturali. La parte conclusiva è dedicata ai “prolegomeni” del popolamento protostorico, ovvero a quelle prime forme di presa di possesso del territorio sperimentate nel Neolitico e nell’età del Rame, qui viste nella prospettiva di “lunga durata” e come precedenti il fenomeno, di rilevante portata storica, dello stabilirsi dell’insediamento. Tale fenomeno si afferma a partire dal Bronzo antico come processo fondativo di un modellamento antropico del paesaggio che è sostanzialmente alla base del costituirsi del paesaggio culturale tradizionale nell’area di studio.

Dinamiche insediative e gestione del territorio in Alto Adige : tra la fine del III e la fine del I millennio a.C / U. Tecchiati (FORSCHUNGEN ZUR DENKMALPFLEGE IN SÜDTIROL). - In: Höhensiedlungen der Bronzezeit und Eisenzeit : Kontrolle der Verbindungswege über die Alpen / Hrsg = Abitati d'altura dell'età del bronzo e del ferro : controllo delle vie di comunicazione attraverso le Alpi / [a cura di] L. Dal Ri, P. Gamper, H. Steiner. - Prima edizione. - Trento : Temi, 2010. - ISBN 9788889706831. - pp. 487-559 (( convegno Convegno tenutosi a Sluderno nel 2000.

Dinamiche insediative e gestione del territorio in Alto Adige : tra la fine del III e la fine del I millennio a.C.

U. Tecchiati
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2010

Abstract

Settlement Patterns and the Organization of Resources in South Tyrol from the end of the 3rd to the end of the 1st Millennium BC The paper examines thematically and chronologically the relationship created between the local protohistoric communities and the territory and environment in which they lived. Such a relationship is not solely defined in the economic sense, that is the exploitation of those resources based on agricultural land, forests and pastures and those defined as ‘marginal’ land (pastures and mines) or those which are primarily an unpredictable means of subsistence (hunting, fishing and gathering). This is also considered in a sense that is much deeper and more historically significant in terms of a relationship based on identity and symbolic background. The subject is discussed while paying particular attention to the history of research and the theoretical and methodological aspects, following a critical evaluation that makes sense of the effort spent in the field where the ambiguity of the archaeological documentation reveals itself as much in its enigmatic and fragmentary character as in its hermeneutic role to interpret. The paper's aim is to produce a synthesis which not only brings in the contribution made by the archaeological finds – their role is concerned with allotting the archaeological contexts their place in time and, within limits, reconstructing their functional, socio-economic, cultural and symbolic-ideological aspects, but also includes the sites and the natural environment with their own unique character and dynamic relationships. From the point of view of this study even those environments often neglected by research, such as the high mountain areas with sparse vegetation, the mid- mountain zone, the valley floor and the river banks, become important fixed points, linking together the settlement ‘system’ and management of the territory.
Il contributo affronta in chiave tematica e in senso cronologico il rapporto istituito dalle comunità protostoriche atesine con il territorio e l’ambiente in cui vissero. Tale rapporto non è inteso nel solo senso economico e di sfruttamento delle risorse agro – silvo -pastorali, e di quelle che si definiscono “marginali” (pascoli, miniere) o che fanno capo a stili “aleatori” di sussistenza (caccia, pesca, raccolta), ma nel senso, ben più profondo e storicamente significativo, di una relazione fondante sul piano identitario e simbolico. Il tema è trattato con particolare attenzione alla storia degli studi e agli aspetti teorici e metodologici, e comunque secondo un taglio critico che renda ragione tanto degli sforzi compiuti sul campo, dove l’ambiguità della documentazione archeologica si manifesta oltretutto nella sua enigmatica frammentarietà, quanto nell’impegno ermeneutico. Esso ambisce a produrre un quadro di sintesi in cui sono chiamati a dare il loro contributo di significato non solo i reperti, cui spetta il ruolo di inquadrare nel tempo e nei limiti della ricostruzione funzionale, socio- economica, culturale e simbolico - ideologica i contesti di provenienza, ma i siti e gli ambienti stessi nella loro irripetibile individualità e nella dinamica – questa sì ripetibile e storicamente determinata –delle relazioni sistemiche esistenti tra di loro. In questa prospettiva diventano tasselli importanti del “sistema” insediativo e di gestione del territorio anche quegli ambienti, come l’alta montagna spoglia di vegetazione, le medie quote montane dense di millenarie foreste, i fondovalle e le aree golenali, la cui rilevanza per le comunità protostoriche è più spesso da ricercarsi in modo indiretto per es. nelle attestazioni archeobiologiche quali emergono in quei siti capaci di organizzarne non solo lo sfruttamento economico, ma anche la frequentazione per scopi cultuali. Considerato il carattere di terra di passaggio che storicamente si riconosce all’Alto Adige, il lavoro dedica una particolare attenzione al tema della viabilità e delle connesse relazioni intersocietarie e interculturali. La parte conclusiva è dedicata ai “prolegomeni” del popolamento protostorico, ovvero a quelle prime forme di presa di possesso del territorio sperimentate nel Neolitico e nell’età del Rame, qui viste nella prospettiva di “lunga durata” e come precedenti il fenomeno, di rilevante portata storica, dello stabilirsi dell’insediamento. Tale fenomeno si afferma a partire dal Bronzo antico come processo fondativo di un modellamento antropico del paesaggio che è sostanzialmente alla base del costituirsi del paesaggio culturale tradizionale nell’area di studio.
Settore L-ANT/01 - Preistoria e Protostoria
2010
Book Part (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
486-559_Umberto_Tecchiati.pdf

accesso riservato

Tipologia: Publisher's version/PDF
Dimensione 4.14 MB
Formato Adobe PDF
4.14 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/628171
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact