Dell’importante abitato di Lamprecht si conservano al Museo Civico di Bolzano 258 reperti faunistici provenienti dalle ricerche svolte nell’anno 1900, e da successivi recuperi non sistematici. Il sito, un abitato su dosso roccioso, forse interpretabile come il Castrum Appianum citato l’anno 590 nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono (Lunz 1990: 48; Dal Ri, questo volume) conserva resti archeologici di ogni tipo databili all’età romana (II-III sec. d.C.), al primo Medioevo e ad epoche posteriori, ma non meno del 90% di essi deve datarsi alla fase primo-medioevale (fine V-VII sec.). Tale proporzione deve potersi adattare anche ai resti faunistici, che considereremo quindi, sotto il profilo cronologico, quasi esclusivamente tardoantichi e primo-medioevali. I reperti si presentano in buono stato e sembrano testimoniare processi di interramento rapidi e continui in un contesto favorevole alla loro conservazione. Appare peraltro appropriato, nell’affrontare la descrizione del campione, sottolinearne i notevoli limiti sotto il profilo quantitativo e il valore puramente indicativo che il suo studio possiede in ordine alla ricostruzione del quadro paleoeconomico del sito. Si può ritenere tuttavia che l’illustrazione di questa modesta raccolta di ossa risulterà non priva di utilità se solo si considera che, su scala regionale, i siti del primo Medioevo studiati e pubblicati sono ancora numericamente e qualitativamente molto esigui.

Osservazioni sui resti faunistici tardoantichi e primo-medioevali provenienti dal Castrum di Lamprecht / U. Tecchiati. - In: ATTI DELLA ACCADEMIA ROVERETANA DEGLI AGIATI. CLASSE DI SCIENZE UMANE, LETTERE ED ARTI. - ISSN 1122-6064. - 259:(2010), pp. 131-143. ((Intervento presentato al convegno Prima dei castelli medievali: materiali e luoghi nella regione atesina tenutosi a Rovereto nel 2009.

Osservazioni sui resti faunistici tardoantichi e primo-medioevali provenienti dal Castrum di Lamprecht

U. Tecchiati
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2010

Abstract

Dell’importante abitato di Lamprecht si conservano al Museo Civico di Bolzano 258 reperti faunistici provenienti dalle ricerche svolte nell’anno 1900, e da successivi recuperi non sistematici. Il sito, un abitato su dosso roccioso, forse interpretabile come il Castrum Appianum citato l’anno 590 nella Historia Langobardorum di Paolo Diacono (Lunz 1990: 48; Dal Ri, questo volume) conserva resti archeologici di ogni tipo databili all’età romana (II-III sec. d.C.), al primo Medioevo e ad epoche posteriori, ma non meno del 90% di essi deve datarsi alla fase primo-medioevale (fine V-VII sec.). Tale proporzione deve potersi adattare anche ai resti faunistici, che considereremo quindi, sotto il profilo cronologico, quasi esclusivamente tardoantichi e primo-medioevali. I reperti si presentano in buono stato e sembrano testimoniare processi di interramento rapidi e continui in un contesto favorevole alla loro conservazione. Appare peraltro appropriato, nell’affrontare la descrizione del campione, sottolinearne i notevoli limiti sotto il profilo quantitativo e il valore puramente indicativo che il suo studio possiede in ordine alla ricostruzione del quadro paleoeconomico del sito. Si può ritenere tuttavia che l’illustrazione di questa modesta raccolta di ossa risulterà non priva di utilità se solo si considera che, su scala regionale, i siti del primo Medioevo studiati e pubblicati sono ancora numericamente e qualitativamente molto esigui.
Settore L-ANT/08 - Archeologia Cristiana e Medievale
Settore L-ANT/10 - Metodologie della Ricerca Archeologica
2010
2009
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