La coscienza di Zeno e un (presunto) caso di frazionamento del credito

Il contributo commenta due sentenze della Cassazione: con la prima (n. 4016 del 1 marzo 2016), della Sezione Lavoro, è stata confermata la “improponibilità”, per abuso del processo e frazionamento del credito, della domanda proposta da un lavoratore, dopo la cessazione del rapporto, per ottenere il pagamento di alcune quote premio, dopo che già aveva proposto una domanda relativa alla rideterminazione del T.F.R.; con la seconda pronuncia (n. 4090 del 16 febbraio 2017), a distanza di meno di un anno, le Sezioni Unite, cui la questione era stata rimessa con un’ordinanza della stessa Sezione Lavoro, hanno invece affermato, con riferimento ad un’analoga fattispecie, che la “seconda” domanda può e deve essere esaminata nel merito. Nel commento l’Autore aderisce alla soluzione ora adottata dalle SS.UU., anche perché più aderente al preciso disposto dell’art. 24 Cost.