Nella Verona della seconda metà del Seicento, accanto a una rete “istituzionale” del credito (monti di pietà e operatori professionali), si sviluppò un’ampia rete informale di prestiti che faceva perno su un professionista non direttamente specializzato nel mercato finanziario, eppure cruciale per il suo funzionamento: il notaio. Grazie alla sua attività, questi era in grado di raccogliere una grande quantità di informazioni sui propri clienti, sui loro patrimoni, acquisti, vendite, attività finanziarie, e di sapere chi aveva liquidità da investire e chi la stava cercando. Selezionando e usando efficacemente queste informazioni, il notaio riusciva quindi a mettere in contatto - con successo, rapidità e nessun costo aggiuntivo - debitori affidabili e creditori ben provvisti. Basandosi sullo spoglio di oltre 11.000 contratti rogati in quattro anni campione, Marcella Lorenzini ricostruisce così le dinamiche e i meccanismi di questo mercato informale del credito, dinamico, flessibile, e animato da ampie frange della popolazione che vi ricorreva per far fronte a moltissime necessità, dai bisogni quotidiani agli investimenti produttivi, dalla costruzione di infrastrutture all’avvio di attività commerciali. Insieme a questi capitali circolavano e si rafforzavano valori quali la fiducia, l’onestà e la reputazione, al centro di un mercato del credito che fu protagonista della ripresa dell’economia veronese e della sua modernizzazione.
Credito e notai : capitali per l'economia veronese del secondo Seicento / M. Lorenzini. - Bologna : Il mulino, 2016. - ISBN 9788815267184. (PERCORSI. STORIA)
Credito e notai : capitali per l'economia veronese del secondo Seicento
M. Lorenzini
2016
Abstract
Nella Verona della seconda metà del Seicento, accanto a una rete “istituzionale” del credito (monti di pietà e operatori professionali), si sviluppò un’ampia rete informale di prestiti che faceva perno su un professionista non direttamente specializzato nel mercato finanziario, eppure cruciale per il suo funzionamento: il notaio. Grazie alla sua attività, questi era in grado di raccogliere una grande quantità di informazioni sui propri clienti, sui loro patrimoni, acquisti, vendite, attività finanziarie, e di sapere chi aveva liquidità da investire e chi la stava cercando. Selezionando e usando efficacemente queste informazioni, il notaio riusciva quindi a mettere in contatto - con successo, rapidità e nessun costo aggiuntivo - debitori affidabili e creditori ben provvisti. Basandosi sullo spoglio di oltre 11.000 contratti rogati in quattro anni campione, Marcella Lorenzini ricostruisce così le dinamiche e i meccanismi di questo mercato informale del credito, dinamico, flessibile, e animato da ampie frange della popolazione che vi ricorreva per far fronte a moltissime necessità, dai bisogni quotidiani agli investimenti produttivi, dalla costruzione di infrastrutture all’avvio di attività commerciali. Insieme a questi capitali circolavano e si rafforzavano valori quali la fiducia, l’onestà e la reputazione, al centro di un mercato del credito che fu protagonista della ripresa dell’economia veronese e della sua modernizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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