The settlement of Christian immigrants in Italy, is producing an evident phenomenon of pluralisation and de-Westernization of Christianity, including Catholicism; first of all, despite the debate on Islamization, pluralism concerns the main Italian religious denominations. This study has explored six ethnic Churches in Milan, both Catholic and evangelical. From a comparative perspective, the paper grasps analogies and differences among these new versions of Christianity, created by migrants and with a clear ethnic connotation. On the one hand, we find autocephalous realities, which must contend their sacred-space; on the other, these communities are affiliated to the main Church, but not always easily integrated into the Catholic ecclesiastical system, to which they bring new and anomalous elements. Another point concerns the questions of what moves believers and brings them to the Churches: the reasons and needs that motivate them in seeking a religious centre, the issues that lead them to attend and elaborate a familiar place, to take on commitments and elaborate practices, often as a counterpoint to the struggles of daily life. Another perspective concerns the activities that the Churches offer in order to bring the faithful together. These typically concern the spiritual sphere, from worship to catechism and the study of the Bible, but also activities that go beyond the strictly religious sphere and include social gatherings, culture, education, and commitments to solidarity. Religion is never just religion, but also something else: a complex and multifaceted social experience. Perhaps this is even truer for how religion concerns migrants.

In Italia, l'insediamento di immigrati di fede cristiana sta introducendo un visibile fenomeno di pluralizzazione e de-occidentalizzazione del cristianesimo, e della stessa chiesa cattolica; nonostante il dibattito sulla presenza islamica, si deve infatti notare come il pluralismo religioso sia una dinamica che in prima istanza concerne il «nostro cristianesimo», meno «italiano», rispetto al passato. Questo articolo analizza in chiave comparativa sei significative esperienze religiose nella città di Milano. Confrontando chiese di matrice evangelica e comunità di immigrati cattolici si possono infatti cogliere analogie e differenze tra queste nuove varianti religiose, generate dall'esperienza migratoria ed etnicamente connotate. Abbiamo da una parte comunità sostanzialmente autocefale, che devono ingegnarsi a trovare gli spazi per insediarsi; dall'altra comunità affiliate alla chiesa maggioritaria, ma non sempre facilmente integrate nel sistema ecclesiastico cattolico, in cui inseriscono elementi nuovi e anomali. Un altro filo dell'analisi ha riguardato le domande che muovono i fedeli e li accostano alle chiese: le motivazioni e i bisogni che li animano nel cercare un centro religioso, le domande che li conducono a frequentarlo, a farne un luogo familiare, ad assumervi degli impegni, le pratiche a cui danno vita, spesso come contrappunto a una quotidianità faticosa e sacrificata. Un ultimo profilo dell'indagine ha approfondito le attività che le chiese propongono e intorno a cui aggregano i fedeli: attività riguardanti la sfera spirituale, dal culto alla catechesi, allo studio biblico, ma anche attività che debordano dall'ambito strettamente religioso per coinvolgere la dimensione della socialità, della cultura, dell'educazione, dell'impegno solidaristico. La religione non è mai solo religione, ma anche altro: un'esperienza sociale complessa e sfaccettata. Forse nel caso dei migranti questo è ancora più vero.

Immigrati cristiani a Milano : esperienze di partecipazione, aggregazione, integrazione sociale / M. Ambrosini, P. Bonizzoni, S. Molli. - In: ANNALI DI SCIENZE RELIGIOSE. - ISSN 2294-8775. - 11:(2018), pp. 113-140. [10.1484/J.ASR.5.116196]

Immigrati cristiani a Milano : esperienze di partecipazione, aggregazione, integrazione sociale

M. Ambrosini;P. Bonizzoni
;
S. Molli
2018

Abstract

The settlement of Christian immigrants in Italy, is producing an evident phenomenon of pluralisation and de-Westernization of Christianity, including Catholicism; first of all, despite the debate on Islamization, pluralism concerns the main Italian religious denominations. This study has explored six ethnic Churches in Milan, both Catholic and evangelical. From a comparative perspective, the paper grasps analogies and differences among these new versions of Christianity, created by migrants and with a clear ethnic connotation. On the one hand, we find autocephalous realities, which must contend their sacred-space; on the other, these communities are affiliated to the main Church, but not always easily integrated into the Catholic ecclesiastical system, to which they bring new and anomalous elements. Another point concerns the questions of what moves believers and brings them to the Churches: the reasons and needs that motivate them in seeking a religious centre, the issues that lead them to attend and elaborate a familiar place, to take on commitments and elaborate practices, often as a counterpoint to the struggles of daily life. Another perspective concerns the activities that the Churches offer in order to bring the faithful together. These typically concern the spiritual sphere, from worship to catechism and the study of the Bible, but also activities that go beyond the strictly religious sphere and include social gatherings, culture, education, and commitments to solidarity. Religion is never just religion, but also something else: a complex and multifaceted social experience. Perhaps this is even truer for how religion concerns migrants.
In Italia, l'insediamento di immigrati di fede cristiana sta introducendo un visibile fenomeno di pluralizzazione e de-occidentalizzazione del cristianesimo, e della stessa chiesa cattolica; nonostante il dibattito sulla presenza islamica, si deve infatti notare come il pluralismo religioso sia una dinamica che in prima istanza concerne il «nostro cristianesimo», meno «italiano», rispetto al passato. Questo articolo analizza in chiave comparativa sei significative esperienze religiose nella città di Milano. Confrontando chiese di matrice evangelica e comunità di immigrati cattolici si possono infatti cogliere analogie e differenze tra queste nuove varianti religiose, generate dall'esperienza migratoria ed etnicamente connotate. Abbiamo da una parte comunità sostanzialmente autocefale, che devono ingegnarsi a trovare gli spazi per insediarsi; dall'altra comunità affiliate alla chiesa maggioritaria, ma non sempre facilmente integrate nel sistema ecclesiastico cattolico, in cui inseriscono elementi nuovi e anomali. Un altro filo dell'analisi ha riguardato le domande che muovono i fedeli e li accostano alle chiese: le motivazioni e i bisogni che li animano nel cercare un centro religioso, le domande che li conducono a frequentarlo, a farne un luogo familiare, ad assumervi degli impegni, le pratiche a cui danno vita, spesso come contrappunto a una quotidianità faticosa e sacrificata. Un ultimo profilo dell'indagine ha approfondito le attività che le chiese propongono e intorno a cui aggregano i fedeli: attività riguardanti la sfera spirituale, dal culto alla catechesi, allo studio biblico, ma anche attività che debordano dall'ambito strettamente religioso per coinvolgere la dimensione della socialità, della cultura, dell'educazione, dell'impegno solidaristico. La religione non è mai solo religione, ma anche altro: un'esperienza sociale complessa e sfaccettata. Forse nel caso dei migranti questo è ancora più vero.
Settore SPS/10 - Sociologia dell'Ambiente e del Territorio
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/08 - Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
2018
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