Relationship between biological efficiency and milk fatty acids composition in Italian Friesian cows - Twenty multiparous, lactating Italian Holstein Friesian cows were assigned with one of four diets with high or low nonstructural carbohydrates (NSC) content and with high or low content of protein digestible at the small intestine (PDI). Biological efficiency from 10 to 41 weeks in milking (WIM) was calculated on the basis of individual intake, weight and milk yield measures; at 10 and 22 WIM fatty acids composition of milk was analyzed. Short chain and medium chain fatty acids were higher at 22 WIM than at 10 WIM; on the contrary the long chain fatty acids were lower. High levels of NSC were associated to high proportions of medium chain fatty acids; inversely, long chain fatty acids were negatively affected by high levels of NSC. At 10 WIM, net efficiency was positively correlated with C4:0, C18:0, C18:3 and negatively correlated to C12:0. No associations were found between fatty acids composition at 22 WIM. First four principal components explain 85% of standardized variability in the milk fatty acids composition. Two of them resulted highly related to biological efficiency in a multiple regression model. The first principal component explains the 32,3% of efficiency variability and is clearly dominated by C4:0. The fourth principal component explains 30,6% of variability of efficiency; it is positively related to C18:3, C18:2, C18:0 and C18:1 and negatively related to C16:0, C12:0 e C14:0. These preliminary results support the hypothesis that the milk fat composition could be used, as indicator of biological efficiency.

Venti bovine pluripare, di razza Frisona Italiana, sono state alimentate con quattro diete a differente contenuto di carboidrati non strutturali (NSC) e proteine digeribili a livello intestinale (PDI). Per il periodo da 10 a 41 settimane di lattazione (SL) sono stati calcolati valori di efficienza biologica della trasformazione di energia ingerita in energia del latte prodotto, utilizzando misure individuali di sostanza secca ingerita, peso vivo e latte prodotto. A 10 e 22 SL è stato determinato il profilo acidico individuale del grasso del latte. La proporzione di acidi grassi a corta e media catena è risultata maggiore a 22 SL che a 10 SL; mentre la proporzione di acidi a lunga catena era inferiore. A maggiore contenuto di NSC nella dieta si sono associate maggiori proporzioni di acidi a media catena e minori proporzioni di acidi a lunga catena. A 10 SL l’efficienza è risultata positivamente correlata con C4:0, C18:0 e C18:3 e negativamente con C12:0. Non sono state rilevate correlazioni tra composizione del latte a 22 SL ed efficienza. Le prime quattro componenti principali spiegano l’85% della variabilità standardizzata del profilo acidico; due di esse, quando inserite in un modello di regressione lineare multipla, spiegano il 63% della variabilità dell’efficienza; la prima componente principale spiega il 32,3% della variabilità dell’efficienza ed è dominata dalla variazione del C4:0; la quarta componente principale spiega il 30,6% della variabilità dell’efficienza ed è correlata positivamente a C18:3, C18:2, C18:0, C18:1 e negativamente a C16:0, C12:0 e C14:0. Questi risultati preliminari, supportano l’ipotesi che il profilo acidico del latte possa essere utilizzato come indicatore di efficienza biologica.

Relazione tra efficienza biologica e composizione acidica del grasso del latte in frisone italiane / M. Speroni, A. Prandini, G. Pirlo, G. Pastorelli, L. De Matteis, G. Piva. - In: SCIENZA E TECNICA LATTIERO-CASEARIA. - ISSN 0390-6361. - 63:5-6(2012 Dec), pp. 279-291.

Relazione tra efficienza biologica e composizione acidica del grasso del latte in frisone italiane

G. Pastorelli;
2012

Abstract

Relationship between biological efficiency and milk fatty acids composition in Italian Friesian cows - Twenty multiparous, lactating Italian Holstein Friesian cows were assigned with one of four diets with high or low nonstructural carbohydrates (NSC) content and with high or low content of protein digestible at the small intestine (PDI). Biological efficiency from 10 to 41 weeks in milking (WIM) was calculated on the basis of individual intake, weight and milk yield measures; at 10 and 22 WIM fatty acids composition of milk was analyzed. Short chain and medium chain fatty acids were higher at 22 WIM than at 10 WIM; on the contrary the long chain fatty acids were lower. High levels of NSC were associated to high proportions of medium chain fatty acids; inversely, long chain fatty acids were negatively affected by high levels of NSC. At 10 WIM, net efficiency was positively correlated with C4:0, C18:0, C18:3 and negatively correlated to C12:0. No associations were found between fatty acids composition at 22 WIM. First four principal components explain 85% of standardized variability in the milk fatty acids composition. Two of them resulted highly related to biological efficiency in a multiple regression model. The first principal component explains the 32,3% of efficiency variability and is clearly dominated by C4:0. The fourth principal component explains 30,6% of variability of efficiency; it is positively related to C18:3, C18:2, C18:0 and C18:1 and negatively related to C16:0, C12:0 e C14:0. These preliminary results support the hypothesis that the milk fat composition could be used, as indicator of biological efficiency.
Venti bovine pluripare, di razza Frisona Italiana, sono state alimentate con quattro diete a differente contenuto di carboidrati non strutturali (NSC) e proteine digeribili a livello intestinale (PDI). Per il periodo da 10 a 41 settimane di lattazione (SL) sono stati calcolati valori di efficienza biologica della trasformazione di energia ingerita in energia del latte prodotto, utilizzando misure individuali di sostanza secca ingerita, peso vivo e latte prodotto. A 10 e 22 SL è stato determinato il profilo acidico individuale del grasso del latte. La proporzione di acidi grassi a corta e media catena è risultata maggiore a 22 SL che a 10 SL; mentre la proporzione di acidi a lunga catena era inferiore. A maggiore contenuto di NSC nella dieta si sono associate maggiori proporzioni di acidi a media catena e minori proporzioni di acidi a lunga catena. A 10 SL l’efficienza è risultata positivamente correlata con C4:0, C18:0 e C18:3 e negativamente con C12:0. Non sono state rilevate correlazioni tra composizione del latte a 22 SL ed efficienza. Le prime quattro componenti principali spiegano l’85% della variabilità standardizzata del profilo acidico; due di esse, quando inserite in un modello di regressione lineare multipla, spiegano il 63% della variabilità dell’efficienza; la prima componente principale spiega il 32,3% della variabilità dell’efficienza ed è dominata dalla variazione del C4:0; la quarta componente principale spiega il 30,6% della variabilità dell’efficienza ed è correlata positivamente a C18:3, C18:2, C18:0, C18:1 e negativamente a C16:0, C12:0 e C14:0. Questi risultati preliminari, supportano l’ipotesi che il profilo acidico del latte possa essere utilizzato come indicatore di efficienza biologica.
: efficienza biologica, acidi grassi, latte bovino; biological efficiency, milk fat, fatty acids
Settore AGR/19 - Zootecnica Speciale
Settore AGR/18 - Nutrizione e Alimentazione Animale
dic-2012
http://www.aitel-latte.it/pdf/rivista/2012/Fasc%205-6%20vol%2063%20anno%202012.pdf
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