"Civis romanus sum": urlando queste parole, alla fine degli anni Settanta del I sec. a.C., un cittadino romano tentò di sottrarsi agli abusi e alle bastonate inflittegli dai carnefici del propretore romano di Sicilia, Gaio Licinio Verre. Essere cittadino romano non significava solo godere di privilegi ma anche usufruire di tutele e riconoscersi in un'unica, potente comunità. Per Roma l'esito, maturato tra discussioni e conflitti, fu comunque sempre orientato verso l'apertura e la progressiva assimilazione degli 'altri' nel corpo civico.
91 a. C. : il toro e la lupa / A. Cavagna (I ROBINSON. LETTURE). - In: Storia mondiale dell'Italia / [a cura di] A. Giardina. - Prima edizione. - Bari : Laterza, 2017. - ISBN 9788858129838. - pp. 65-69
91 a. C. : il toro e la lupa
A. Cavagna
2017
Abstract
"Civis romanus sum": urlando queste parole, alla fine degli anni Settanta del I sec. a.C., un cittadino romano tentò di sottrarsi agli abusi e alle bastonate inflittegli dai carnefici del propretore romano di Sicilia, Gaio Licinio Verre. Essere cittadino romano non significava solo godere di privilegi ma anche usufruire di tutele e riconoscersi in un'unica, potente comunità. Per Roma l'esito, maturato tra discussioni e conflitti, fu comunque sempre orientato verso l'apertura e la progressiva assimilazione degli 'altri' nel corpo civico.File | Dimensione | Formato | |
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