Nell’attuale contesto della prevenzione ante delictum – caratterizzato dall’incertezza sulla legittimità e sull’efficacia delle misure di prevenzione personale, dall’inerzia del legislatore nell’emanare una disciplina organica e moderna, e dal conseguente divario che si è venuto a creare, negli ultimi tempi, tra previsioni normative e rielaborazione giurisprudenziale – può risultare utile esaminare empiricamente la concreta prassi applicativa di tali misure. Ciò può consentire, infatti, di gettare uno sguardo sul “diritto vivente” in tema di prevenzione personale e, quindi, di verificare quali aspetti del sistema della prevenzione possano essere considerati validi e vitali, e quali, invece, necessitino al più presto di una ridefinizione da parte del legislatore o, in caso di sua perdurante inerzia, da parte della Corte costituzionale. A tale scopo, in questo lavoro verranno presentati i risultati emersi da una ricerca criminologica, di tipo quantitativo e qualitativo, effettuata in relazione all’impiego delle misure di prevenzione personale sia c.d. “questorili” (foglio di via obbligatorio, avviso orale, ammonimento, D.A.SPO), sia c.d. “giurisdizionali” (sorveglianza speciale, con o senza divieto di soggiorno o obbligo di soggiorno), nel territorio della Provincia di Milano, nell’arco di tempo che va dal 2012 al 2016. Sulla base dei principali esiti della ricerca verranno effettuate, poi, alcune considerazioni de iure condendo sulla possibile trasformazione del sistema della prevenzione personale.
Le misure di prevenzione personale nella prassi milanese / E. Mariani. - In: DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO. - ISSN 2039-1676. - 2018:10(2018 Oct), pp. 267-317.
Le misure di prevenzione personale nella prassi milanese
E. Mariani
2018
Abstract
Nell’attuale contesto della prevenzione ante delictum – caratterizzato dall’incertezza sulla legittimità e sull’efficacia delle misure di prevenzione personale, dall’inerzia del legislatore nell’emanare una disciplina organica e moderna, e dal conseguente divario che si è venuto a creare, negli ultimi tempi, tra previsioni normative e rielaborazione giurisprudenziale – può risultare utile esaminare empiricamente la concreta prassi applicativa di tali misure. Ciò può consentire, infatti, di gettare uno sguardo sul “diritto vivente” in tema di prevenzione personale e, quindi, di verificare quali aspetti del sistema della prevenzione possano essere considerati validi e vitali, e quali, invece, necessitino al più presto di una ridefinizione da parte del legislatore o, in caso di sua perdurante inerzia, da parte della Corte costituzionale. A tale scopo, in questo lavoro verranno presentati i risultati emersi da una ricerca criminologica, di tipo quantitativo e qualitativo, effettuata in relazione all’impiego delle misure di prevenzione personale sia c.d. “questorili” (foglio di via obbligatorio, avviso orale, ammonimento, D.A.SPO), sia c.d. “giurisdizionali” (sorveglianza speciale, con o senza divieto di soggiorno o obbligo di soggiorno), nel territorio della Provincia di Milano, nell’arco di tempo che va dal 2012 al 2016. Sulla base dei principali esiti della ricerca verranno effettuate, poi, alcune considerazioni de iure condendo sulla possibile trasformazione del sistema della prevenzione personale.File | Dimensione | Formato | |
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