The article focuses on the relationship between the dramatic text and the work of actor, especially on his crucial contribution to the invention of the scenic character as an “actor’s drammaturgy”. In this perspective, an interesting example is represented by Le ultime lune, a play written by Furio Bordon in 1992 and performed by Marcello Mastroianni in 1995 as his last theatrical show. The Mastroianni’s emotional acting became a legend, because in the last months of his life, Marcello truly lived the character’s condition, but the text, takled the probleme of the oldness and seclusion, was able in the following years to attract several other actors (Gastone Moschin, Gianrico Tedeschi, Maia Monzani) and got new interesting mises en scène. So, different performances are studied to reconstruct the complexity of the artistic work, through changes, adaptations and phonetic and gestual dynamics, as an evidence that dramatic text never starts trasforming itself in a new versions and having multiplies lives on the stage.

L’articolo studia la relazione tra testo drammatico e lavoro dell’attore, in riferimento al suo fondamentale contributo alla creazione scenica della parte attraverso la “drammaturgia d’attore”. In tale prospettiva, un esempio interessante è rappresentato da Le ultime lune, commedia scritta da Furio Bordon nel 1992 e interpretata nel 1995 da Marcello Mastroianni come suo ultimo spettacolo teatrale. La commovente recitazione di Mastroianni divenne leggendaria, perché negli ultimi mesi della sua vita, l’attore si trovò veramente a vivere la condizione del personaggio; tuttavia, il testo, incentrato sul tema della senilità e dell’abbandono, attirò negli anni successivi, anche l’interesse di altri attori (Gastone Moschin, Gianrico Tedeschi, Maia Monzani), ottenendo nuove e interessanti messe in scena. Lo studio delle diverse interpretazioni consente di ricostruire la complessità del lavoro attoriale, attraverso tagli, adattamenti, dinamiche fonetiche e gestuali, che testimoniano come il testo drammatico non finisca mai di trasformarsi, ottenendo molteplici vite sulla scena.

Dalla scrittura d'autore alla drammaturgia d'attore: il caso de Le ultime lune di Furio Bordon / M. Cambiaghi. - In: ACME. - ISSN 0001-494X. - 71:1(2018 Oct), pp. 183-196. [10.13130/2282-0035/10523]

Dalla scrittura d'autore alla drammaturgia d'attore: il caso de Le ultime lune di Furio Bordon

M. Cambiaghi
2018

Abstract

The article focuses on the relationship between the dramatic text and the work of actor, especially on his crucial contribution to the invention of the scenic character as an “actor’s drammaturgy”. In this perspective, an interesting example is represented by Le ultime lune, a play written by Furio Bordon in 1992 and performed by Marcello Mastroianni in 1995 as his last theatrical show. The Mastroianni’s emotional acting became a legend, because in the last months of his life, Marcello truly lived the character’s condition, but the text, takled the probleme of the oldness and seclusion, was able in the following years to attract several other actors (Gastone Moschin, Gianrico Tedeschi, Maia Monzani) and got new interesting mises en scène. So, different performances are studied to reconstruct the complexity of the artistic work, through changes, adaptations and phonetic and gestual dynamics, as an evidence that dramatic text never starts trasforming itself in a new versions and having multiplies lives on the stage.
L’articolo studia la relazione tra testo drammatico e lavoro dell’attore, in riferimento al suo fondamentale contributo alla creazione scenica della parte attraverso la “drammaturgia d’attore”. In tale prospettiva, un esempio interessante è rappresentato da Le ultime lune, commedia scritta da Furio Bordon nel 1992 e interpretata nel 1995 da Marcello Mastroianni come suo ultimo spettacolo teatrale. La commovente recitazione di Mastroianni divenne leggendaria, perché negli ultimi mesi della sua vita, l’attore si trovò veramente a vivere la condizione del personaggio; tuttavia, il testo, incentrato sul tema della senilità e dell’abbandono, attirò negli anni successivi, anche l’interesse di altri attori (Gastone Moschin, Gianrico Tedeschi, Maia Monzani), ottenendo nuove e interessanti messe in scena. Lo studio delle diverse interpretazioni consente di ricostruire la complessità del lavoro attoriale, attraverso tagli, adattamenti, dinamiche fonetiche e gestuali, che testimoniano come il testo drammatico non finisca mai di trasformarsi, ottenendo molteplici vite sulla scena.
Settore L-ART/05 - Discipline Dello Spettacolo
ott-2018
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