Piume d'angelo, penne di pappagallo

L’intervento intende mettere a fuoco, saggiandone la rete di riprese e rimandi, ora scopertamente ora sottilmente allusivi, uno dei casi più interessanti tra i percorsi intratestuali che il Decameron offre alla suggestione del lettore, nel rapporto che si instaura, a diversa distanza, fra tre novelle di beffa: le novelle di Ferondo e l’abate (III, 8), di frate Alberto (IV, 2) e di frate Cipolla (VI, 10), che hanno come elemento comune la ‘presenza’, in diversi modi contraffatta, dell’arcangelo Gabriele.