Un atto criminale può essere commesso da uno o più persone. Più raramente si è di fronte ad un intero popolo che delinque, praticando stermini basati su una presunta superiorità etnica. Ciò che è accaduto durante il nazismo ha lasciato un’impronta indelebile nelle menti di coloro che l’hanno vissuto, e non solo. Quali sono stati i meccanismi in grado di favorire tali agiti? La risposta non può che essere di tipo multicausale, ma forse è lecito chiedersi se anche gli esponenti della criminologia (dell’epoca o antecedenti) abbiamo risentito di questo clima di odio razziale, se ne siano rimasti influenzati o abbiano in qualche modo contribuito a consolidarlo. Questo sforzo conoscitivo nasce non solo da una riflessione di tipo storico, ma anche dalla preoccupazione dovuta al ritorno di movimenti etnocentrici che davvero ci si augurava essere scomparsi.
Titolo: | Da Lombroso alla biocriminologia nazista, e speriamo a nient'altro |
Autori: | |
Parole Chiave: | biocriminologia; nazismo; etnocentrismo; eugenetica |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore MED/43 - Medicina Legale |
Data di pubblicazione: | 2018 |
Rivista: | |
Tipologia: | Article (author) |
Appare nelle tipologie: | 01 - Articolo su periodico |
File in questo prodotto:
File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
---|---|---|---|---|
Articolo Rassegna Antisemitismo_new.pdf | Post-print (versione accettata dall'editore) | Administrator Richiedi una copia |