Nei primi decenni del Ventesimo secolo, col sorgere e l’affermarsi del fascismo, un numero consistente di testi di viaggio alimenta e fagocita le ambizioni colonialiste del regime. Relativamente all’America Latina, si tratta di una colonialismo ‘pacifico’, con obiettivi di tipo economico e politico, non di conquista militare. L’articolo si sofferma su alcuni degli aspetti simbolici che soggiacciono a detta letteratura e si concentra soprattutto sulla rappresentazione delle città cilene. Il Cile è un paese tutto sommato marginale nell’immaginario italiano, poiché non si iscrive né nella tradizione culturale che lega l’Italia all’America attraverso il Messico, né nel contesto delle relazioni determinate dai flussi migratori verso l’Argentina e il Brasile. Perciò è d’interesse lo studio di alcune opere come quelle di Mario Appelius e di Enrico Rocca, giornalisti che viaggiano in Cile nel 1924 e nel 1930. I loro diari di viaggio non si sottraggono in alcun momento agli ideologemi del nazionalismo e li applicano alla percezione e descrizione della nazione americana. Vengono dunque studiate alcune delle immagini coloniali presenti nei testi considerati.
Representación de Chile en la literatura italiana: miradas colonizadoras (1924-1930) / E. Perassi. - In: RECORTE. - ISSN 1807-8591. - 12:1(2015 Jun), pp. 1-15.
Representación de Chile en la literatura italiana: miradas colonizadoras (1924-1930)
E. PerassiPrimo
2015
Abstract
Nei primi decenni del Ventesimo secolo, col sorgere e l’affermarsi del fascismo, un numero consistente di testi di viaggio alimenta e fagocita le ambizioni colonialiste del regime. Relativamente all’America Latina, si tratta di una colonialismo ‘pacifico’, con obiettivi di tipo economico e politico, non di conquista militare. L’articolo si sofferma su alcuni degli aspetti simbolici che soggiacciono a detta letteratura e si concentra soprattutto sulla rappresentazione delle città cilene. Il Cile è un paese tutto sommato marginale nell’immaginario italiano, poiché non si iscrive né nella tradizione culturale che lega l’Italia all’America attraverso il Messico, né nel contesto delle relazioni determinate dai flussi migratori verso l’Argentina e il Brasile. Perciò è d’interesse lo studio di alcune opere come quelle di Mario Appelius e di Enrico Rocca, giornalisti che viaggiano in Cile nel 1924 e nel 1930. I loro diari di viaggio non si sottraggono in alcun momento agli ideologemi del nazionalismo e li applicano alla percezione e descrizione della nazione americana. Vengono dunque studiate alcune delle immagini coloniali presenti nei testi considerati.File | Dimensione | Formato | |
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