Il contributo insiste sulla destinazione teatrale del lavoro traduttivo e teoretico di Friedrich Hölderlin attorno a Sofocle, concentrandosi in particolare sulla versione e commento di "Antigonä" e focalizzando due momenti di 'contemporaneità', quello coevo alla produzione (Prima sezione, "Weimar 1804 e dintorni") e quello del nostro tempo (Seconda sezione, "Berlino 2010 e dintorni") . Scardinando la visione critica dominante, si dimostra come nello scrivere un’Antigone per il teatro suo e nostro contemporaneo Hölderlin abbia concepito un lavoro di traduzione, riscrittura e commento duttile, stratificato e altamente consapevole, in cui convivono la ricerca di un linguaggio congeniale anche alla pratica scenica e la riflessione metapoetica sul gesto trasformativo dall’antico al moderno quale progetto culturale complessivo. Tale progetto, esteticamente lontano dagli esperimenti teatrali tra antico e moderno nella Weimar del primissimo Ottocento, è nondimeno inteso dall'autore quale intervento proprio in quell’agone coevo. La duttilità, stratificazione e consapevolezza dell’"Antigonä" di Hölderlin, guardate dalla prospettiva del ventunesimo secolo, si manifestano nella prassi di un'intensa presenza ed efficacia scenica. Di essa, delle sue radici medio- e tardo-novecentesche (specialmente in seno a lavori drammaturgico-registici che hanno raccolto il testimone hölderliniano di una sperimentazione continua quale mediazione moderna dell’antico) e dei suoi tratti consentanei alle pratiche del teatro contemporaneo si dà conto nel lavoro.
Friedrich Hölderlin: un’Antigone per il teatro contemporaneo / M. Castellari - In: Sulle tracce di Antigone : diritto, letteratura e studi di genere / [a cura di] P. Del Zoppo, G. Lozzi. - Prima edizione. - Roma : Istituto Italiano di Studi Germanici, 2018 Sep. - ISBN 9788895868271. - pp. 231-253 (( convegno Ragionare sul mito tra studi di genere, politica e diritto=Über den Mythos reflektieren zwischen Gender Studies, Politik und Recht tenutosi a Viterbo nel 2016.
Friedrich Hölderlin: un’Antigone per il teatro contemporaneo
M. Castellari
2018
Abstract
Il contributo insiste sulla destinazione teatrale del lavoro traduttivo e teoretico di Friedrich Hölderlin attorno a Sofocle, concentrandosi in particolare sulla versione e commento di "Antigonä" e focalizzando due momenti di 'contemporaneità', quello coevo alla produzione (Prima sezione, "Weimar 1804 e dintorni") e quello del nostro tempo (Seconda sezione, "Berlino 2010 e dintorni") . Scardinando la visione critica dominante, si dimostra come nello scrivere un’Antigone per il teatro suo e nostro contemporaneo Hölderlin abbia concepito un lavoro di traduzione, riscrittura e commento duttile, stratificato e altamente consapevole, in cui convivono la ricerca di un linguaggio congeniale anche alla pratica scenica e la riflessione metapoetica sul gesto trasformativo dall’antico al moderno quale progetto culturale complessivo. Tale progetto, esteticamente lontano dagli esperimenti teatrali tra antico e moderno nella Weimar del primissimo Ottocento, è nondimeno inteso dall'autore quale intervento proprio in quell’agone coevo. La duttilità, stratificazione e consapevolezza dell’"Antigonä" di Hölderlin, guardate dalla prospettiva del ventunesimo secolo, si manifestano nella prassi di un'intensa presenza ed efficacia scenica. Di essa, delle sue radici medio- e tardo-novecentesche (specialmente in seno a lavori drammaturgico-registici che hanno raccolto il testimone hölderliniano di una sperimentazione continua quale mediazione moderna dell’antico) e dei suoi tratti consentanei alle pratiche del teatro contemporaneo si dà conto nel lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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