Ten years after the EU directive on temporary agency work was enacted, the author carries out a broad comparison to investigate the process of implementation and the impact on the relevant national legislations. After a thorough comparative analysis of temporary agency work regulation in selected European experiences (France, Germany, Italy, Spain, Sweden, The Netherlands, The United Kingdom), the article focuses upon the two main axes underlying the directive and resulting from the compromise that allowed its adoption: the principle of equal treatment and the review of the restrictions and prohibitions laid down in the law of Member States. The research points out that for the time being the convergence brought about by the directive is still very limited also owing to the several derogations from both the aforementioned principles permitted to the EU Countries. So, the future degree of harmonisation of temporary agency work regulation appears to be in the hands of the European Court of Justice, called to strike the right balance between the two cornerstones of the directive and the scope for derogations left to Member States.
Dieci anni dopo l'approvazione della Direttiva sul lavoro interinale l'autore conduce un'ampia comparazione per indagarne il processo di implementazione e l'impatto sulle legislazioni degli Stati membri. Dopo un'analisi comparata della regolazione del lavoro interinale in selezionate esperienze europee (Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito) il contributo si focalizza sugli assi portanti della direttiva, esito di un faticoso compromesso che ha permesso la sua approvazione, al termine di una lunga gestazione: ovvero, da un lato, il principio di parità di trattamento tra i lavoratori inviati in missione e i dipendenti dell'impresa utilizzatrice, dall'altro, l'obbligo per i Paesi membri di rivedere i limiti e le restrizioni all'istituto contenuti in leggi e contratti collettivi. Lo studio conclude che il grado di convergenza conseguente alla trasposizione della direttiva è ancora piuttosto limitato, anche a causa dell'ampia facoltà derogatoria consentita agli Stati. Pertanto de iure condendo il grado di armonizzazione della disciplina risiede saldamente nelle mani della Corte di giustizia, chiamata a bilanciare i due assi della direttiva e l'ambito consentito di deroga.
Il lavoro interinale in Europa a dieci anni dalla Direttiva UE. Quale convergenza? / A. Sartori. - In: JUS. - ISSN 0022-6955. - 65:1(2018), pp. 83-122. [10.26350/004084_000012]
Il lavoro interinale in Europa a dieci anni dalla Direttiva UE. Quale convergenza?
A. Sartori
2018
Abstract
Dieci anni dopo l'approvazione della Direttiva sul lavoro interinale l'autore conduce un'ampia comparazione per indagarne il processo di implementazione e l'impatto sulle legislazioni degli Stati membri. Dopo un'analisi comparata della regolazione del lavoro interinale in selezionate esperienze europee (Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia, Paesi Bassi, Regno Unito) il contributo si focalizza sugli assi portanti della direttiva, esito di un faticoso compromesso che ha permesso la sua approvazione, al termine di una lunga gestazione: ovvero, da un lato, il principio di parità di trattamento tra i lavoratori inviati in missione e i dipendenti dell'impresa utilizzatrice, dall'altro, l'obbligo per i Paesi membri di rivedere i limiti e le restrizioni all'istituto contenuti in leggi e contratti collettivi. Lo studio conclude che il grado di convergenza conseguente alla trasposizione della direttiva è ancora piuttosto limitato, anche a causa dell'ampia facoltà derogatoria consentita agli Stati. Pertanto de iure condendo il grado di armonizzazione della disciplina risiede saldamente nelle mani della Corte di giustizia, chiamata a bilanciare i due assi della direttiva e l'ambito consentito di deroga.File | Dimensione | Formato | |
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