La vitivinicoltura ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nell’economia dell’Italia, soprattutto a seguito della colonizzazione greca. La Sicilia, grazie alle differenti componenti culturali attestate, quella greca nell’area sud-orientale e quella punica in quella centro-occidentale, rappresenta un caso importante per lo studio dei vigneti e della produzione vinicola. La struttura in cui nell’antichità avveniva la trasformazione dell’uva in vino è il palmento, che poteva essere in legno o ceramica, in muratura o rupestre, scavato nella roccia. Nonostante l’importanza dei palmenti nell’economia antica, gli studi a oggi effettuati su tali manufatti sono scarsi o limitati ad approfondimenti regionali e pochi sono i dati noti in merito a distribuzione, datazione e destinazione d’uso degli impianti. Notevole importanza assume quindi la valutazione del palmento in associazione con il contesto circostante e la presenza di ceramica nell’area della struttura. Recenti ricerche, inoltre, si sono avvalse delle analisi di laboratorio, come la gascromatografia/spettrometria di massa (GC-MS) sui residui organici conservati sul fondo dei palmenti, per determinare l’effettivo impiego delle strutture. Gli studi in corso da parte degli autori nell’ambito del progetto Immensa Aequora (www.immensaaequora.org) mirano alla riscoperta e a una migliore conoscenza dei palmenti rupestri attraverso l’impiego di una metodologia d’indagine di carattere multidisciplinare, al fine della loro valorizzazione anche quale bene culturale. Uno degli obiettivi principali è la ricostruzione dell’intero ciclo produttivo del vino in alcune importanti aree vinicole dell’Italia antica, anche attraverso lo studio della produzione e della circolazione delle anfore, in relazione con i luoghi di produzione e di rinvenimento.
Vigne, palmenti e produzione vitivinicola: un progetto in corso / G. Olcese, A. Razza, D.M. Surace. - In: LA RIVISTA DI ENGRAMMA. - ISSN 1826-901X. - 143:(2017), pp. 1-8.
Vigne, palmenti e produzione vitivinicola: un progetto in corso
G. Olcese;D.M. Surace
2017
Abstract
La vitivinicoltura ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale nell’economia dell’Italia, soprattutto a seguito della colonizzazione greca. La Sicilia, grazie alle differenti componenti culturali attestate, quella greca nell’area sud-orientale e quella punica in quella centro-occidentale, rappresenta un caso importante per lo studio dei vigneti e della produzione vinicola. La struttura in cui nell’antichità avveniva la trasformazione dell’uva in vino è il palmento, che poteva essere in legno o ceramica, in muratura o rupestre, scavato nella roccia. Nonostante l’importanza dei palmenti nell’economia antica, gli studi a oggi effettuati su tali manufatti sono scarsi o limitati ad approfondimenti regionali e pochi sono i dati noti in merito a distribuzione, datazione e destinazione d’uso degli impianti. Notevole importanza assume quindi la valutazione del palmento in associazione con il contesto circostante e la presenza di ceramica nell’area della struttura. Recenti ricerche, inoltre, si sono avvalse delle analisi di laboratorio, come la gascromatografia/spettrometria di massa (GC-MS) sui residui organici conservati sul fondo dei palmenti, per determinare l’effettivo impiego delle strutture. Gli studi in corso da parte degli autori nell’ambito del progetto Immensa Aequora (www.immensaaequora.org) mirano alla riscoperta e a una migliore conoscenza dei palmenti rupestri attraverso l’impiego di una metodologia d’indagine di carattere multidisciplinare, al fine della loro valorizzazione anche quale bene culturale. Uno degli obiettivi principali è la ricostruzione dell’intero ciclo produttivo del vino in alcune importanti aree vinicole dell’Italia antica, anche attraverso lo studio della produzione e della circolazione delle anfore, in relazione con i luoghi di produzione e di rinvenimento.File | Dimensione | Formato | |
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