L’applicazione al cinema di procedimenti di sintesi elettroacustica del suono, presente fin dagli anni ’20, conosce negli anni ’60 un significativo approfondimento. Non è però agevole stabilire il rapporto che corre tra l’affermarsi di tali tecniche nel cinema – una forma artistica che mantiene uno stretto legame col mercato – e le ricerche sul suono fissato condotte da compositori dell’avanguardia europea o nordamericana. Il cinema funge da catalizzatore e banco di prova di tali esperienze, vuoi recepite come mera suggestione, vuoi portate a notevoli risultati espressivi. Dal cinema d’autore italiano alle produzioni televisive, passando per i documentari, i kolossal o i film di genere, si osserva la tendenza a definire un nuovo statuto del sonoro. Non che si possa parlare di una vera “stagione elettroacustica” nella musica italiana per cinema, ma certo si crea una nuova consapevolezza nella costruzione del suono cinematografico, cui compete di porre, forse per la prima volta in modo convincente, un interrogativo fondamentale nella sfera dell’audiovisivo: come integrare musica, effetti sonori e voci nel medium cinematografico. Il cinema italiano offre un panorama quanto mai interessante: relativamente poco strutturato nella divisione delle competenze, consente l’emergere di figure del tutto peculiari e assai influenti anche in campo internazionale (su tutti, Nascimbene); d’altraparte, compositori militanti nell’avanguardia – Marinuzzi jr, Macchi, Morricone – trovano nel cinema non solo una fonte di sostentamento, ma anche l’occasione di misurare, piegare, mettere in crisi il proprio linguaggio “puro”.

Musica elettroacustica e cinema italiano negli anni '60 / M. Corbella. ((Intervento presentato al 12. convegno Incontro dei dottorati di ricerca in discipline musicali tenutosi a Bologna nel 2008.

Musica elettroacustica e cinema italiano negli anni '60

M. Corbella
Primo
2008

Abstract

L’applicazione al cinema di procedimenti di sintesi elettroacustica del suono, presente fin dagli anni ’20, conosce negli anni ’60 un significativo approfondimento. Non è però agevole stabilire il rapporto che corre tra l’affermarsi di tali tecniche nel cinema – una forma artistica che mantiene uno stretto legame col mercato – e le ricerche sul suono fissato condotte da compositori dell’avanguardia europea o nordamericana. Il cinema funge da catalizzatore e banco di prova di tali esperienze, vuoi recepite come mera suggestione, vuoi portate a notevoli risultati espressivi. Dal cinema d’autore italiano alle produzioni televisive, passando per i documentari, i kolossal o i film di genere, si osserva la tendenza a definire un nuovo statuto del sonoro. Non che si possa parlare di una vera “stagione elettroacustica” nella musica italiana per cinema, ma certo si crea una nuova consapevolezza nella costruzione del suono cinematografico, cui compete di porre, forse per la prima volta in modo convincente, un interrogativo fondamentale nella sfera dell’audiovisivo: come integrare musica, effetti sonori e voci nel medium cinematografico. Il cinema italiano offre un panorama quanto mai interessante: relativamente poco strutturato nella divisione delle competenze, consente l’emergere di figure del tutto peculiari e assai influenti anche in campo internazionale (su tutti, Nascimbene); d’altraparte, compositori militanti nell’avanguardia – Marinuzzi jr, Macchi, Morricone – trovano nel cinema non solo una fonte di sostentamento, ma anche l’occasione di misurare, piegare, mettere in crisi il proprio linguaggio “puro”.
24-mag-2008
Università degli Studi di Bologna
Musica elettroacustica e cinema italiano negli anni '60 / M. Corbella. ((Intervento presentato al 12. convegno Incontro dei dottorati di ricerca in discipline musicali tenutosi a Bologna nel 2008.
Conference Object
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/57697
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact