La prima parte di questo capitolo prende in esame i caratteri fondamentali e le criticità del programma di disarmo chimico siriano. In particolare, alcune questioni giuridiche relative all'interpretazione della Convenzione per la proibizione delle armi chimiche (CWC). La tesi qui sostenuta è che un'interpretazione evolutiva e flessibile della CWC, seppure nel fedele rispetto del suo scopo fondamentale, ossia la non proliferazione e il divieto assoluto di uso delle armi chimiche, consentirebbe di valorizzare, in presenza di future situazioni di crisi, il ruolo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) nella gestione di complesse operazioni di distruzione delle armi chimiche, anche senza l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza. La seconda parte si sofferma sull'esame giuridico dei meccanismi d'inchiesta istituiti nel quadro della collaborazione tra le Nazioni Unite e l'OPCW, e preposti ad indagare sull'uso delle armi chimiche nel corso del conflitto siriano. Con riferimento a questo profilo d'indagine è sottolineata l'efficacia di questi organismi nell'accertamento dei fatti in relazione all'utilizzo delle armi chimiche in Siria, ma anche il pericoloso stallo dell'attività investigativa, determinato dagli interessi politici in gioco.
L'uso delle armi chimiche, l'adesione della Siria alla Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche e loro distruzione / C. Ponti (COLLANA DEL CENTRO DI RICERCA SULLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI ED EUROPEE). - In: I conflitti in Siria e Libia : possibili equilibri e le sfide al diritto internazionale / [a cura di] N. Ronzitti, E. Sciso. - Prima edizione. - Torino : Giappichelli, 2018 Apr. - ISBN 9788892113770. - pp. 139-155 (( convegno I conflitti in Siria e Libia : Possibili equilibri e le sfide al diritto internazionale tenutosi a Roma nel 2017.
L'uso delle armi chimiche, l'adesione della Siria alla Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche e loro distruzione
C. Ponti
2018
Abstract
La prima parte di questo capitolo prende in esame i caratteri fondamentali e le criticità del programma di disarmo chimico siriano. In particolare, alcune questioni giuridiche relative all'interpretazione della Convenzione per la proibizione delle armi chimiche (CWC). La tesi qui sostenuta è che un'interpretazione evolutiva e flessibile della CWC, seppure nel fedele rispetto del suo scopo fondamentale, ossia la non proliferazione e il divieto assoluto di uso delle armi chimiche, consentirebbe di valorizzare, in presenza di future situazioni di crisi, il ruolo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) nella gestione di complesse operazioni di distruzione delle armi chimiche, anche senza l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza. La seconda parte si sofferma sull'esame giuridico dei meccanismi d'inchiesta istituiti nel quadro della collaborazione tra le Nazioni Unite e l'OPCW, e preposti ad indagare sull'uso delle armi chimiche nel corso del conflitto siriano. Con riferimento a questo profilo d'indagine è sottolineata l'efficacia di questi organismi nell'accertamento dei fatti in relazione all'utilizzo delle armi chimiche in Siria, ma anche il pericoloso stallo dell'attività investigativa, determinato dagli interessi politici in gioco.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
08 Ponti [139-156]-1.pdf
accesso riservato
Tipologia:
Publisher's version/PDF
Dimensione
563.03 kB
Formato
Adobe PDF
|
563.03 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.