Obbiettivo di questo contributo è comprendere se e quanto gli indici personologici e identitari facilitatori del meccanismo di radicalizzazione trovino riscontro nelle decisioni emesse dalle Corti italiane chiamate a giudicare i casi di terrorismo islamico. Emerge dalla nostra analisi, come, nella realtà giurisprudenziale, tali indici siano filtrati attraverso il dato normativo ed i principi di materialità e offensività, e ciò comporti una fisiologica distanza tra i contenuti criminologici/sociologici e quelli più strettamente penalistici. Sono numerosi gli studi sociologici e criminologici che nel corso degli ultimi anni hanno cercato di definire e comprendere i meccanismi dei processi di “radicalizzazione” individuando, altresì, quei fattori di vulnerabilità individuale presenti in chi abbraccia l’ideologia terroristica. Obiettivo di questo contributo è comprendere se e quanto gli indici personologici e identitari facilitatori del meccanismo di radicalizzazione, come indicati nella letteratura, trovino riscontro nelle decisioni – di assoluzione o di condanna – emesse dalle Corti italiane chiamate a giudicare i casi di terrorismo islamico. Emerge dalla nostra analisi come, nella realtà giurisprudenziale, tali indici siano filtrati attraverso il dato normativo e i principi di materialità e offensività, e come ciò comporti una fisiologica distanza tra i contenuti criminologici/sociologici e quelli più strettamente penalistici.
Titolo: | I meccanismi di radicalizzazione: giudici e criminologi a confronto |
Autori: | |
Parole Chiave: | Radicalizzazione; terrorismo; giurisprudenza; criminologia |
Settore Scientifico Disciplinare: | Settore MED/43 - Medicina Legale |
Data di pubblicazione: | 2017 |
Rivista: | |
Tipologia: | Article (author) |
Appare nelle tipologie: | 01 - Articolo su periodico |
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