Paesaggi di carta, paesaggi di parole : luoghi e ambienti geografici nei resoconti di viaggio (secoli 18.-19.)

Questo libro è l’ultimo frutto di un discorso iniziato più di trent’anni fa in un campo di studio poco praticato in geografia come quello del “viaggio” in paesi e luoghi del Vecchio Mondo, e, in particolare, in Italia quale meta del Grand Tour europeo: pratica che tanto ha influito sulla formazione delle immagini e degli stereotipi negativi ancora correnti sul nostro Paese. Un primo riordino delle idee e un ripensamento sull’intera tematica aveva promosso la pubblicazione del libro intitolato La geografia dei viaggiatori (Milano, 1993), che raccoglieva i saggi scritti nei quindici anni precedenti, e nel quale si mostravano l’interesse e l’importanza dei resoconti di viaggio nella geografia umanistica del passato e di oggi. Dopo altri quindici anni si pubblica una nuova raccolta di saggi che proprio da quelle considerazioni di metodo e di prassi hanno preso spunto, applicando tali metodiche soprattutto alle visioni del paesaggio e dell’ambiente proprie dei viaggiatori romantici. Questo volume costituisce perciò il punto di arrivo, pur provvisorio, di un ormai lungo percorso di studi sull’uso della letteratura odeporica in geografia, ma è anche un tentativo di mettere a fuoco lo stato attuale dell’arte, utile passo per l’ulteriore cammino lungo la medesima strada. Il libro riporta, inoltre, significativi brani dai testi di numerosi Autori, italiani e stranieri, noti o ignoti al grande pubblico, così che il lettore possa goderne la scrittura in lingua originale. Un’altra novità di questo volume consiste nella scelta di analizzare e interpretare l’iconografia, di particolare valore artistico e documentario nei decenni tra Sette e Ottocento, propria dei viaggi pittorici, illustrando i modi con cui la sensibilità degli artisti ha interpretato e descritto i luoghi e gli itinerari (in specie nelle Alpi) che maggior interesse presentavano per i viaggiatori del tempo, ma che talora sono gli stessi di oggi.