The present essay intends to highlight the cosmopolitan character of the great Proustian masterpiece, considered as the expression of a vast and varied European territory and not as a work specifically rooted in French culture. The following pages aim at showing how the novel was conceived in the context of a transnational aesthetic matured in Proust precisely in the years articulated by raging nationalisms that eventually led to the First World War, a time in which the novelist came to consider the “inner homeland” as the sole and authentic homeland of an artist. This anti-nationalist quality is visible not only in the content conveyed by the text, in which every ‘clan’ spirit is ferociously teased and undermined, but also in its form, which is open and all-encompassing, fostering contamination between genres and disciplines, in a perpetual transgression of linguistic and cultural boundaries.
Il presente saggio intende mettere in evidenza il carattere cosmopolita del grande capolavoro proustiano – espressione d’una vasta e variegata cultura europea e non specificatamente francese –, mostrando com’esso sia stato concepito nell’alveo d’un’estetica transnazionale (fondata sul concetto di “patria interiore” come sola e autentica patria d’un artista), maturata in Proust proprio negli anni in cui in Europa infuriavano i nazionalismi che avrebbero condotto alla prima guerra mondiale. Tale qualità antinazionalista è visibile non soltanto nei contenuti veicolati dal testo (in cui ogni spirito di clan è ferocemente preso in giro) ma anche nella forma, che si vuole aperta, onnicomprensiva, all’insegna della contaminazione fra generi e discipline, in un perpetuo superamento di confini linguistici e culturali.
Cosmopolitismo e antinazionalismo nell'estetica della "Recherche" / E. Sparvoli. - In: LETTERATURA E LETTERATURE. - ISSN 1971-906X. - 12(2018 Feb), pp. 13-23. [10.19272/201809801002]
Cosmopolitismo e antinazionalismo nell'estetica della "Recherche"
E. Sparvoli
2018
Abstract
Il presente saggio intende mettere in evidenza il carattere cosmopolita del grande capolavoro proustiano – espressione d’una vasta e variegata cultura europea e non specificatamente francese –, mostrando com’esso sia stato concepito nell’alveo d’un’estetica transnazionale (fondata sul concetto di “patria interiore” come sola e autentica patria d’un artista), maturata in Proust proprio negli anni in cui in Europa infuriavano i nazionalismi che avrebbero condotto alla prima guerra mondiale. Tale qualità antinazionalista è visibile non soltanto nei contenuti veicolati dal testo (in cui ogni spirito di clan è ferocemente preso in giro) ma anche nella forma, che si vuole aperta, onnicomprensiva, all’insegna della contaminazione fra generi e discipline, in un perpetuo superamento di confini linguistici e culturali.File | Dimensione | Formato | |
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