In Italia, ancora oggi, le donne costituiscono poco più del 20% dei membri del parlamento nazionale. Questo dato pone questo paese in una condizione di grave ritardo rispetto agli obiettivi di parità tra i sessi nell’esercizio del potere politico che oggi fanno parte integrante dell’agenda politica dei paesi democratici. Tuttavia, il giudizio che descrive l’Italia come il “peggiore” di tali paesi in termini di rappresentanza politica femminile sembra eccedere, da una parte, nel sottostimare gli elementi di cambiamento che pure di recente si sono manifestati e, dall’altra, nel sottolineare un carattere di eccezionalità dell’Italia che alcuni dati comparati tendono invece a smorzare. Questo paper propone una lettura del caso italiano che tiene sullo sfondo un interrogativo più generale, divenuto sempre più centrale negli studi sul reclutamento parlamentare femminile (Matland e Studlar 1996; Paxton 1999; Krook 2002; Mateo Diaz 2005; Papavero 2007): quali sono i fattori che possono spiegare la diversa velocità con cui è cresciuto il numero di donne nei parlamenti democratici? Analizzando i dati relativi alla candidatura e all’elezione delle donne nella Camera dei deputati tra il 1976 e il 2008, e muovendo da una prospettiva neo-istituzionalista, questo paper propone alcune ipotesi esplicative del particolare andamento “lento e intermittente” che ha caratterizzato il reclutamento parlamentare femminile in Italia nel periodo considerato. In particolar modo, viene considerato l’effetto su di esso delle dinamiche della competizione interpartitica e intra-partitica, e delle caratteristiche dei sistemi elettorali che le regolano. In generale, viene presentata e discussa la tesi secondo cui l’intreccio tra la effettiva possibilità di alternanza sviluppatasi a partire dalla seconda metà degli anni ’90 e la tendenza alla riduzione della competizione intra-partitica tra i candidati generata dalla ultima riforma elettorale ha contribuito ad aumentare il numero di donne elette nelle ultime due tornate elettorali.Il ruolo e la partecipazione delle donne nelle istituzioni della rappresentanza politica.

Competizione elettorale e reclutamento femminile nel parlamento italiano : 1976-2008 / L. Papavero. ((Intervento presentato al convegno Convegno Annuale della Società Italiana di Scienza Politica (SISP) tenutosi a Pavia nel 2008.

Competizione elettorale e reclutamento femminile nel parlamento italiano : 1976-2008

L. Papavero
Primo
2008

Abstract

In Italia, ancora oggi, le donne costituiscono poco più del 20% dei membri del parlamento nazionale. Questo dato pone questo paese in una condizione di grave ritardo rispetto agli obiettivi di parità tra i sessi nell’esercizio del potere politico che oggi fanno parte integrante dell’agenda politica dei paesi democratici. Tuttavia, il giudizio che descrive l’Italia come il “peggiore” di tali paesi in termini di rappresentanza politica femminile sembra eccedere, da una parte, nel sottostimare gli elementi di cambiamento che pure di recente si sono manifestati e, dall’altra, nel sottolineare un carattere di eccezionalità dell’Italia che alcuni dati comparati tendono invece a smorzare. Questo paper propone una lettura del caso italiano che tiene sullo sfondo un interrogativo più generale, divenuto sempre più centrale negli studi sul reclutamento parlamentare femminile (Matland e Studlar 1996; Paxton 1999; Krook 2002; Mateo Diaz 2005; Papavero 2007): quali sono i fattori che possono spiegare la diversa velocità con cui è cresciuto il numero di donne nei parlamenti democratici? Analizzando i dati relativi alla candidatura e all’elezione delle donne nella Camera dei deputati tra il 1976 e il 2008, e muovendo da una prospettiva neo-istituzionalista, questo paper propone alcune ipotesi esplicative del particolare andamento “lento e intermittente” che ha caratterizzato il reclutamento parlamentare femminile in Italia nel periodo considerato. In particolar modo, viene considerato l’effetto su di esso delle dinamiche della competizione interpartitica e intra-partitica, e delle caratteristiche dei sistemi elettorali che le regolano. In generale, viene presentata e discussa la tesi secondo cui l’intreccio tra la effettiva possibilità di alternanza sviluppatasi a partire dalla seconda metà degli anni ’90 e la tendenza alla riduzione della competizione intra-partitica tra i candidati generata dalla ultima riforma elettorale ha contribuito ad aumentare il numero di donne elette nelle ultime due tornate elettorali.Il ruolo e la partecipazione delle donne nelle istituzioni della rappresentanza politica.
2008
Competizione elettorale e reclutamento femminile nel parlamento italiano : 1976-2008 / L. Papavero. ((Intervento presentato al convegno Convegno Annuale della Società Italiana di Scienza Politica (SISP) tenutosi a Pavia nel 2008.
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