Ogni relazione interpersonale si caratterizza per la sua complessità. Spesso è un rapporto oscillante tra incontro/scontro, lotta/abbraccio, aggressione/abbandono fiducioso, e deve essere gestita con enorme rispetto dell’altro. Come nella metafora biblica di Giacobbe che lotta con l’angelo, la relazione può creare ferite ma anche generare benedizioni, cioè occasioni di crescita. Nel mondo economico (e nelle imprese) tuttavia la relazione tende a essere semplificata e ridotta a mero scambio utilitaristico. Tale semplificazione fa sì che spesso nelle organizzazioni le relazioni creino "ferite" psicologiche, cioè delusioni e frustazioni che gli individui non riescono a rielaborare, trasformando queste delusioni in elementi di riflessione e di crescita personale. In pratica le "ferite" non diventano "benedizioni", cioè profezie di sviluppo futuro. Il lavoro si propone di comprendere attraverso quali percorsi le "ferite" possono trasformarsi in "benedizioni". Una delle possibili risposte a questa domanda sta nel fatto che le organizzazioni moderne, in particolare nei Paesi occidentali, utilizzando una razionalità economica di scambio utilitaristico e strumenti manageriali molto formalizzati, basati su liturgie con una loro ferrea ortodossia, non sembrano essere più in grado di riconoscere e gestire adeguatamente i riti che esistono al loro interno, i quali costituiscono lo strumento fondamentale per mantenere l’equilibrio tra identità individuale e identità collettiva, e quindi permettono all’individuo "ferito" di vivere ed elaborare una promessa di futuro ad ogni delusione e sconfitta. http://arl.liuc.it/dspace/handle/2468/4322

Da Giacobbe a Israele : il rito nelle relazioni individuo-organizzazione / R. Ruffini, L. Traquandi, P. Castellucci, R. Sferrazzo. - In: SVILUPPO & ORGANIZZAZIONE. - ISSN 0391-7045. - 2016:272(2016 Sep), pp. 80-92.

Da Giacobbe a Israele : il rito nelle relazioni individuo-organizzazione

R. Ruffini
Primo
;
2016

Abstract

Ogni relazione interpersonale si caratterizza per la sua complessità. Spesso è un rapporto oscillante tra incontro/scontro, lotta/abbraccio, aggressione/abbandono fiducioso, e deve essere gestita con enorme rispetto dell’altro. Come nella metafora biblica di Giacobbe che lotta con l’angelo, la relazione può creare ferite ma anche generare benedizioni, cioè occasioni di crescita. Nel mondo economico (e nelle imprese) tuttavia la relazione tende a essere semplificata e ridotta a mero scambio utilitaristico. Tale semplificazione fa sì che spesso nelle organizzazioni le relazioni creino "ferite" psicologiche, cioè delusioni e frustazioni che gli individui non riescono a rielaborare, trasformando queste delusioni in elementi di riflessione e di crescita personale. In pratica le "ferite" non diventano "benedizioni", cioè profezie di sviluppo futuro. Il lavoro si propone di comprendere attraverso quali percorsi le "ferite" possono trasformarsi in "benedizioni". Una delle possibili risposte a questa domanda sta nel fatto che le organizzazioni moderne, in particolare nei Paesi occidentali, utilizzando una razionalità economica di scambio utilitaristico e strumenti manageriali molto formalizzati, basati su liturgie con una loro ferrea ortodossia, non sembrano essere più in grado di riconoscere e gestire adeguatamente i riti che esistono al loro interno, i quali costituiscono lo strumento fondamentale per mantenere l’equilibrio tra identità individuale e identità collettiva, e quindi permettono all’individuo "ferito" di vivere ed elaborare una promessa di futuro ad ogni delusione e sconfitta. http://arl.liuc.it/dspace/handle/2468/4322
Settore SECS-P/10 - Organizzazione Aziendale
set-2016
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