The essay aims to analyze the novel "L’enfant de sable" (1985) – the first bestseller by the French-Moroccan author Tahar Ben Jelloun – in the perspective of World Literature as underpinned by the theories of David Damrosch and Pascale Casanova. This theoretical approach illustrates to what extent the success of a literary work is the product of the intersection between its aesthetic value and the socio-economic dynamics governing the literary market. A global writer on the threshold of two worlds, Ben Jelloun concocts a hybrid work in which Persian-Arabic literary and cultural traditions melt together with their Western counterparts. In particular, L’enfant de sable is characterized by a multilayered hybridity for a strategy of negotiation between the two cultures is employed at many levels: narratological, intertextual and linguistic. This strategy of hybridity/negotiation may be deemed as a mere compromise to reach a larger readership. Indeed, analyzing the novel within this theoretical framework highlights its ambiguities: remarkably, the author has been accused of commodifying his own culture to create a product palatable to the Euro-American market and compliant with Westerners’ expectations about the Arabic world – the topic appealing to French readers being the evidence of it. Yet, this reading also points out the novel’s undeniable aesthetic value: Ben Jelloun succeeds in merging two traditions artfully while opening a window into recondite aspects of Moroccan culture.

Il presente articolo propone una lettura in prospettiva World Literature del primo romanzo di successo dell’autore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, "L’enfant de sable" (1985). Il ricorso a tale approccio teorico, che si avvale delle intuizioni di Bourdieu e di alcuni studi di Casanova e Damrosch, permette di illustrare in che misura il successo di un lavoro letterario sia il prodotto di intersezioni tra il suo valore estetico e le dinamiche socioeconomiche che regolano il mercato editoriale. Nell’opera di Ben Jelloun, collocata come il suo autore sulla soglia tra due mondi, confluiscono elementi di due sistemi letterari e culturali: quello occidentale e quello arabo-persiano. Ne "L’enfant de sable" è riscontrabile un’ibridità su più livelli – narratologico, intertestuale e linguistico – che può essere interpretata, nel quadro teorico della World Literature, come una strategia di negoziazione tra due culture per incontrare il favore di un pubblico più ampio. Dalla lettura del romanzo in questa prospettiva emergono ambiguità e criticità riguardanti l’opera di Ben Jelloun: da un lato l’accusa di orientalismo forzato per vendere un prodotto conforme alle aspettative dell’Occidente sul Mondo Arabo, dall’altro l’apprezzamento per un’opera in cui l’autore combina magistralmente due culture in una costruzione linguistica e narratologica di innegabile valore estetico, che ha il merito di aprire una finestra di contatto tra due culture.

Breaking into the Boundaries of World Literature: Tahar Ben Jelloun's "L'enfant de sable" / M. Agnelli, C. Binasco, E. Ogliari (QUADERNI DELLA RICERCA). - In: In limine : forme marginali e discorsi di confine = fringe forms and border discourses / [a cura di] M. De Blasi, G. Imbriaco, F. Messina, S. Orlando, V. Schettino. - Prima edizione. - Napoli : Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", 2018 Feb. - ISBN 9788867191604. - pp. 279-292 (( convegno In Limine : Forme marginali e discorsi di confine tenutosi a Napoli nel 2016.

Breaking into the Boundaries of World Literature: Tahar Ben Jelloun's "L'enfant de sable"

M. Agnelli;C. Binasco;E. Ogliari
2018

Abstract

The essay aims to analyze the novel "L’enfant de sable" (1985) – the first bestseller by the French-Moroccan author Tahar Ben Jelloun – in the perspective of World Literature as underpinned by the theories of David Damrosch and Pascale Casanova. This theoretical approach illustrates to what extent the success of a literary work is the product of the intersection between its aesthetic value and the socio-economic dynamics governing the literary market. A global writer on the threshold of two worlds, Ben Jelloun concocts a hybrid work in which Persian-Arabic literary and cultural traditions melt together with their Western counterparts. In particular, L’enfant de sable is characterized by a multilayered hybridity for a strategy of negotiation between the two cultures is employed at many levels: narratological, intertextual and linguistic. This strategy of hybridity/negotiation may be deemed as a mere compromise to reach a larger readership. Indeed, analyzing the novel within this theoretical framework highlights its ambiguities: remarkably, the author has been accused of commodifying his own culture to create a product palatable to the Euro-American market and compliant with Westerners’ expectations about the Arabic world – the topic appealing to French readers being the evidence of it. Yet, this reading also points out the novel’s undeniable aesthetic value: Ben Jelloun succeeds in merging two traditions artfully while opening a window into recondite aspects of Moroccan culture.
Il presente articolo propone una lettura in prospettiva World Literature del primo romanzo di successo dell’autore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, "L’enfant de sable" (1985). Il ricorso a tale approccio teorico, che si avvale delle intuizioni di Bourdieu e di alcuni studi di Casanova e Damrosch, permette di illustrare in che misura il successo di un lavoro letterario sia il prodotto di intersezioni tra il suo valore estetico e le dinamiche socioeconomiche che regolano il mercato editoriale. Nell’opera di Ben Jelloun, collocata come il suo autore sulla soglia tra due mondi, confluiscono elementi di due sistemi letterari e culturali: quello occidentale e quello arabo-persiano. Ne "L’enfant de sable" è riscontrabile un’ibridità su più livelli – narratologico, intertestuale e linguistico – che può essere interpretata, nel quadro teorico della World Literature, come una strategia di negoziazione tra due culture per incontrare il favore di un pubblico più ampio. Dalla lettura del romanzo in questa prospettiva emergono ambiguità e criticità riguardanti l’opera di Ben Jelloun: da un lato l’accusa di orientalismo forzato per vendere un prodotto conforme alle aspettative dell’Occidente sul Mondo Arabo, dall’altro l’apprezzamento per un’opera in cui l’autore combina magistralmente due culture in una costruzione linguistica e narratologica di innegabile valore estetico, che ha il merito di aprire una finestra di contatto tra due culture.
World Literature; Tahar Ben Jelloun; intertextuality; Pascale Casanova
Settore L-FIL-LET/14 - Critica Letteraria e Letterature Comparate
Settore L-LIN/03 - Letteratura Francese
feb-2018
Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
http://www.unior.it/ateneo/14074/1/graduate-conference-2016.html
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